“Dateci i vostri soldi, ai dazi di Trump ci pensiamo noi”: batosta agli USA, il mercato AUTO risponde al Presidente, è scontro totale

Donald Trump (Pixabay)-solomotori.it
Ci risiamo, con i nuovi dazi gli Stati Uniti rischiano di diventare un mercato ostico per le case automobilistiche europee dopo l’annuncio di Trump.
Il presidente degli Usa vuole mettere i dazi del 25% sull’import negli USA di auto straniere al fine di colpire la Cina, che prova a prenderne il posto a livello mondiale proponendosi come nuovo interlocutore di riferimento dei costruttori occidentali.
A dirlo è stato lo stesso presidente cinese Xi Jinping incontrando i CEO di alcune delle principali case auto mondiali come Bmw, Mercedes-Benz e Toyota. “Investite da noi, siamo il futuro“, ha detto il leader, che ha ribadito anche il suo impegno per migliorare gli scambi commerciali.
Se da una parte Trump ha confermato ufficialmente l’introduzione di dazi del 25% su tutte le auto importate negli USA e prodotte all’estero, dall’altra c’è chi si apre al mondo.
Le nuove tariffe doganali americane entreranno in vigore il 3 aprile per le auto e il 3 maggio per i componenti. Come già visto in passato queste misure avrebbero un impatto devastante, considerando che nel 2024 le importazioni hanno rappresentato la metà del mercato automobilistico statunitense.
Ci pensiamo noi
Stiamo parlando di 8 milioni tra nuove autovetture e camion leggeri e un valore superiore a 240 miliardi di dollari. Ovviamente uno scenario del genere impone alle case auto europee di cercare mercati meno ostili. E la Cina sembra pronta ad approfittarne, offrendo importanti opportunità di business alle imprese del comparto e non solo.
La proposta arriva direttamente dal presidente cinese Xi Jinping che ha incontrato di persona i massimi rappresentanti di alcune delle più grandi aziende e istituzioni finanziarie mondiali, tra cui Ola Källenius di Mercedes-Benz, Oliver Zipse di Bmw e Akio Toyoda di Toyota. Ma all’incontro c’erano anche i vertici di grosse multinazionali come Samsung, Siemens, Blackstone, Saudi Aramco, Sanofi, Hsbc e altre.
Le risposte del mercato
Parlando dinanzi a questa prestigiosa platea nella Grande Sala del Popolo di Pechino, Xi Jinping ha spiegato che “investire in Cina significa investire nel futuro“, portando come esempio concreto proprio l’industria automobilistica. Contro il protezionismo di Trump, Xi Jinping ho sottolineato che invece il multilateralismo è una scelta inevitabile per risolvere le difficoltà del mercato e del mondo, occorre lasciare le porte sempre aperte.
Il presidente cinese ha poi chiuso il suo intervento sottolineando l’impegno del suo governo per migliorare gli scambi commerciali con l’estero e per proteggere i diritti delle aziende estere in Cina, esprimendo la speranza che gli stranieri mettano da parte qualsiasi dubbio sui cinesi.