“Sei troppo vecchia, devo TASSARTI”: batosta auto per le ‘anziane’ I Ti tolgono pure la pensione sociale

Tasse e bollo auto (Corporate+)-solomotori.it

Con la crisi degli ultimi anni in Italia circolano auto sempre più obsolete e non possiamo fare molto per cambiarli, ma allo stato importa poco e aggiunge una nuova tassa.
Belle le soluzioni come elettrico e altre che guardano sempre all’avanguardia, ma a giudicare dai dati c’è un netto calo di acquisti di vetture. L’ultimo Annuario statistico dell’ACI ha calcolato un’età media di 12,10 anni, in crescita di ulteriori 4 mesi rispetto all’anno precedente.
I calcoli sono stati datti su oltre 40 milioni di auto circolanti e vedono le Euro 0, 1, 2 e 3 presenti per il 25%. I dati dovrebbero spingere i vertici della politica a favorire uno svecchiamento repentino.
Il problema che, nonostante gli incentivi, le auto moderne sono sempre più care e fuori dalla portata dell’italiano medio.
Come se non bastasse il prezzo dei veicoli è destinato ancora a salire, inevitabilmente. Vedremo nelle principali città un mix tra vetture molto datate e macchine modernissime un po’ come accade oggi a Cuba, tano da essere un fenomeno studiato da alcune aziende.
Nuova tassa
Prendendo in analisi le registrazioni al PRA, l’ACI ha calcolato nel 2023 un parco circolante di 40.915.229 autovetture, suddivisi in Euro 0: circa 8%, Euro 1: il 2,01%, Euro 2: il 5,92%, Euro 3: l’8,77%, Euro 4: il 22,04%, Euro 5: il 16,22% ed Euro 6: appena il 35,80%. Vi sono anche 241.317 esemplari (0,59%) non identificate. Percentuali drammatiche che evidenziano la situazione nostrana. Inoltre, sono state estromesse dalla classifica le auto storiche e d’epoca.
Le vecchie auto a benzina sono ancora la maggioranza, mentre in fondo alla graduatorio troviamo le auto elettriche che ancora non hanno attirato gli italiani. L’età media dei veicoli usciti di circolazione è di 18 anni e 6 mesi: per i modelli a benzina è di oltre 20 anni, per quelli diesel di 17 anni e 1 mese, per le auto con doppia alimentazione benzina-GPL 15 anni e benzina-metano 16 anni e 1 mese.

Auto troppo anziane
Il tanto esasperato aumento di prezzo potrebbe arrivare dalla revisione obbligatoria che aumenterà di 9,18 euro dal 1 gennaio 2026. Qualora la disposizione fosse approvata dal Parlamento, il prezzo del controllo periodico ministeriale aumenterebbe dagli attuali 79,02 euro a 88,2 euro.
L’importo era già passato da 66,88 agli attuali 79,02 euro nel novembre 2021. Fortunatamente la proposta è stata, aspramente, criticata da Diego Brambilla, rappresentante nazionale del sindacato FederIspettori che dichiara come gli italiani non possano permettersi questi e non paiono avere più l’interesse di un tempo per le moderne automobili imbottite di tecnologia, oltre ai giovani che non ne possono più avere una per via dei costi elevati.