Truffa dell’anello d’oro: ti fermi per dare aiuto, e ti fregano tutto quelllo che hai I Centinaia di italiani in mutande

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A volte, un gesto di gentilezza può trasformarsi in un brutto affare. Basta davvero un attimo per trasformare una bella azione in un disastro.
Il tutto è accaduto ad un uomo di 58 anni, convinto di aiutare qualcuno in difficoltà, salvo poi compiere un’amara scoperta: finire vittima di un trucco subdolo, detto truffa dell’anello d’oro.
L’uomo era alla guida della sia auto, quando ha notato un altro uomo sulla piazzola di sosta. Elegante, agitato, faceva cenni evidenti: voleva aiuto. Il conducente si è prontamente fermato. Di fronte a lui, un uomo dall’aspetto curato, con un italiano incerto. Si è presentato come britannico. Questo raccontava una storia che pareva vera: era in Italia per trovare il fratello, coinvolto in un grave incidente stradale.
In quel momento è arrivata la richiesta che gli servivano contanti per fare rifornimento e tornare in aeroporto. La tesi sembrava plausibile. L’uomo al volante ha deciso di fidarsi e lo ha accompagnato fino all’ufficio postale prelevando 400 euro al bancomat, lo sconosciuto, per ringraziarlo, ha lasciato due anelli come garanzia, sostenendo che fossero in oro massiccio.
Ha anche promesso di restituire il denaro il giorno dopo, una volta sbloccata la carta. Per dare un’ultima rassicurazione, ha lasciato il suo numero di telefono, tutte cose parevano veritiere e gentili.
La truffa dell’anello
Il giorno dopo però le cose si sono dimostrate per quel che erano: una truffa con il telefono sempre spento, gli anelli, controllati da un esperto, si sono rivelati di metallo di poco valore, semplice bigiotteria e non d’oro.
In quel momento, tutto è diventato chiaro: l’uomo benpensante era stato ingannato. Senza perdere tempo, si è recato dai Carabinieri per sporgere denuncia. Gli agenti hanno subito iniziato a visionare le telecamere di sorveglianza lungo il tragitto percorso dall’auto della vittima e dal truffatore. Ecco che è apparsa la targa del veicolo straniero.

Gli italiani in mutande
Grazie a un incrocio di dati con le banche dell’Arma, sono riusciti a risalire all’identità del responsabile. Il truffatore è stato identificato: un cittadino romeno di 53 anni, senza fissa dimora che è stato denunciato alla Procura della Repubblica per truffa aggravata.
Un raggiro pianificato, già noto alle Forze dell’Ordine, che adesso stanno verificando se possa essere coinvolto in episodi simili. Ad oggi i Carabinieri stanno approfondendo ogni dettaglio per capire se ci siano altre vittime nella stessa area o in altre regioni. Questo episodio lancia un avvertimento chiaro: anche i gesti più nobili possono diventare un rischio. Tutto quello che può essere bello e gentile può rivelarsi una presa in giro.