Ufficiale, la Cassazione approva la ‘norma VIGILANTES’: se il passeggero sbaglia, la responsabilità PENALE è del CONDUCENTE I Finisci sotto processo e ti arrestano
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Sentenza Cassazione (Canva)-solomotori.it
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Proteggere la propria e l’altrui incolumità, quella dei passeggeri a bordo, è compito del conducente: ecco come comportarsi per evitare guai.
Uno degli aspetti fondamentali quando si parla di automobili e di guida, è la sicurezza. Anni di evoluzione delle tecnologie di bordo per rendere i veicoli sempre più equipaggiati e sicuri, grazie alla presenza di nuovi sistemi che facilitano e tutelano l’esperienza di guida del conducente.
Ma al di là degli equipaggiamenti più moderni che un’auto può come non può possedere, è fondamentale, ogni qual volta si mette piede in auto, ricordarsi di usare tutti quei dispositivi di sicurezza che esistono sulle auto da tempo immemore.
Essi sono lì per svolgere una funzione importantissima: salvare la vita nel caso ce ne fosse bisogno. Non è senza motivo infatti che il Codice della Strada ne prescriva l’obbligo.
Pensiamo alle cinture di sicurezza che sono davvero il classico salva-vita. Tenerle allacciate vuol dire mettersi al riparo da qualunque triste evenienza, anche solo se si dovesse trattare di un tamponamento, le cinture evitano di farsi male.
Responsabilità del conducente e Cassazione: la sentenza
E dal momento in cui si offre un passaggio e dunque si trasportano a bordo passeggeri, è in capo al conducente la responsabilità di salvaguardia dell’incolumità sua e di quella degli altri occupanti del veicolo. Ecco perché è sempre una buona idea, rispettare e far rispettare le regole del Codice della Strada quando qualcuno entra nella tua auto. Comportarsi un po’ come un vigilantes potrebbe evitarti qualche rischio.
A dirlo è l’organo della Cassazione, che con la sentenza n. 46566/2024, dispone la responsabilità e dunque il dovere del conducente di dover vigilare sull’utilizzo corretto e efficace dei dispositivi di sicurezza anche sui passeggeri a bordo, sull’uso delle cinture di sicurezza da parte di questi ultimi, ai fini della salvaguardia dell’incolumità e soprattutto per evitare di correre il rischio di beccarsi multe e sanzioni, che potrebbero raddoppiare e farsi più gravi nel caso tragico di sinistri e quindi lesioni.
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Comportarsi da vigilantes per evitare guai
La sentenza della Cassazione, venuta fuori in seguito a casi esemplificativi e reali, ha sancito dunque l’obbligo di vigilanza e prudenza del conducente del veicolo anche sugli ospitanti affermando che “il conducente di un veicolo è tenuto, in base alle regole della comune diligenza e prudenza, ad esigere che il passeggero indossi la cintura di sicurezza e, in caso di sua renitenza, anche a rifiutarne il trasporto, e ad omettere l’intrapresa marcia e ciò a prescindere dall’obbligo e dalla sanzione a carico di chi deve fare uso della detta cintura.”
Se questo obbligo non venisse rispettato, facile per il conducente del veicolo, in caso si verificassero situazioni più spiacevoli come incidenti e dunque presenza di feriti o addirittura di morti, cadere nel lato più grave del reato di tipo penale: oltre al più frequente risarcimento dei danni derivato dal sinistro, che potrebbe essere davvero pesante dal punto di vista economico, parliamo dello spettro del reato di lesioni personali colpose o di omicidio colposo.