“Alt, mi mostri il contratto”: ufficiale, se lavori e hai il ‘determinato’ da oggi i vigili ti multano I Furia totale tra gli automobilisti
Si può essere multati per la qualunque, ma per via del contratto di lavoro a tempo determinato è una storia che può avere dell’assurdo.
Eppure risulta tutto vero, la Guardia di Finanza sta fermando tutti per questo motivo. Essere multati per via del contratto di lavoro potrebbe non essere raro come si possa immaginare. Alcune volte capita che un dipendente davanti alla Guardia di Finanza venga multato per via del suo lavoro. Una multa legata al Codice della Strada e alla professione stessa che cambia le carte in tavola.
Quello che a volte può capitare è che alla guida di un’auto, un cittadino, possa trovarsi ad infrangere le legge mentre si trova al lavoro. Si tratta di pochi casi, ma quelli in cui il dipendente guida una vettura aziendale e, a fronte della violazione di una norma del Codice finisce per pagarne le conseguenze.
Infatti, in virtù del suo rapporto di lavoro dipendente, il cittadino potrebbe vedere il suo datore di lavoro trattenergli la multa dalla busta paga o dallo stipendio mensile, ecco perchè è meglio pesare attenzione e non perdere i proprio soldi.
Ogni violazione delle regole del Codice possono essere contestate e cambiate, questo nel caso in cui la multa venga comminata ad un’auto aziendale guidata da un dipendente.
Il contratto determinato e il pagamento: che succede
Lui può fare ricorso entro 30 giorni presso il giudice di pace o sessanta dal prefetto. Nonostante questa possibilità la multa viene elevata al momento, inoltre se il verbale non viene consegnato al datore di lavoro o all’ufficio aziendale preposto sarà il datore di lavoro stesso il responsabile in solido con il conducente.
Questo vuol dire che se il dipendente non paga, toccherà a lui farlo. E allora il datore di lavoro può decidere di tutelarsi in altro modo. Se per esempio il datore di lavoro non ricorda chi fosse alla guida al momento della multa, potrebbe punire tutti i dipendenti, ma se invece sa di chi si tratta, può trattenere la cifra del dipendente dalla busta paga.
La furia degli automobilisti: questa regola non ci voleva
Se il datore di lavoro non comunica chi è stato a compiere la multa ente fin vigore quello che viene chiamato il principio che alcuni hanno definito ‘del padre’, o ‘del nonno‘: come quando un parente molto stretto affida l’auto a un figlio o nipote, non titolare del mezzo, e costui viene multato.
In seguito il padre, datore di lavoro, può decidere di non comunicare il nome della persone multata, ma riceverà una nuova sanzione per omessa comunicazione, che può arrivare anche a oltre mille euro, così dovrà pagarle entrambe.