Auto non intestata, ecco quando puoi guidarla e quando no: la differenza è sottilissima, puoi essere FUORILEGGE per un cavillo

Auto non intestata, ecco quando puoi guidarla e quando no: la differenza è sottilissima, puoi essere FUORILEGGE per un cavillo

auto prestata - depositphotos - solomotori.it

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auto prestata – depositphotos – solomotori.it

Pensandoci a tutti noi sarà capitato di guidare un auto non intestata, ad esempio il veicolo di un familiare oppure di un amico.

La domanda che sorge spontanea è se possiamo farlo, e non sempre questa è fuori luogo. Diciamo che è possibile guidare l’auto intestata a un’altra persona, purché il proprietario sia d’accordo e la polizza assicurativa copra il conducente occasionale. Tuttavia, con la recente approvazione del nuovo Codice della Strada, ha portato alcune novità in merito.

A livello di legge non vi sono specifici divieti ed il Codice della Strada non introduce particolari requisiti, se non limitandosi a distinguere tra: i familiari e conviventi del titolare del veicolo, i familiari non conviventi del proprietario del mezzo e altre persone. Queste tre categorie di guidatori prevedono diverse tempistiche di utilizzo libero del veicolo.

Abbiamo detto che il Codice della Strada non impedisce di guidare un’auto non intestata. Tuttavia, a seconda della durata del prestito del veicolo e del grado di parentela con il titolare, possono essere necessarie delle modifiche anagrafiche, in base all’articolo 94 dello stesso codice, al comma 4-bis.

Questa dice che i familiari conviventi del titolare possono utilizzare il mezzo, senza vincoli temporali e necessità di modifiche anagrafiche e documentali, mentre i familiari non conviventi, o i soggetti non legati da vincoli di parentela con il proprietario, devono effettuare una comunicazione di cambio di conducente alla Motorizzazione Civile.

In questo caso si è fuorilegge

Se non si effettua questa comunicazione potrebbe scattare una multa da 727 a 3.629 euro oltre alla possibilità di vedersi ritirare la carta di circolazione del veicolo fino a completa regolarizzazione.
Quando non è possibile, invece, guidare l’auto di un parente? Per farlo bisogna necessariamente consultare le limitazioni della polizza assicurativa.

Non è infatti sufficiente rimanere nelle casistiche previste per legge, a seconda si sia conviventi o meno con il proprietario, ma è indispensabile fare alcuni passaggi come leggere a fondo il contratto di RC auto stipulato e verificare che sia esplicitata la clausola di “conducente occasionale”, spesso riportata anche come “guidatore terzo” o altre analoghe definizioni.

auto in prestito - depositphots - solomotori.it
auto in prestito – depositphots – solomotori.it

Il piccolo cavillo crea problemi

Senza questo tipo di copertura assicurativa, non si potrà utilizzare il veicolo altrui, nemmeno se intestato a un familiare.

Meglio quindi essere sicuri di ciò che si fa perché le conseguenze possono essere molto gravi in caso di controlli da parte delle Forze dell’Ordine o peggio ancora in caso d’incidente, questo perchè può essere una causa di rivalsa dell’assicurazione su chi ha stipulato il contratto.