Dopo APECAR, addio a un’altra icona Piaggio: se hai più di 40 anni inizierai a piangere senza fine

Dopo APECAR, addio a un’altra icona Piaggio: se hai più di 40 anni inizierai a piangere senza fine

Apecar in bianco e nero(Canva)-solomotori.it

Apecar in bianco e nero
Apecar in bianco e nero(Canva)-solomotori.it

Dire addio a delle vere e proprie icone, è il prezzo da pagare per l’evoluzione e sostenibilità: ecco cosa rimpiangeranno tutti i quarantenni.

Le direttive che giungono dalla politica comunitaria in fatto di ambiente e emissioni inquinanti, sono e saranno sempre più urgenti e stringenti, man mano che il termine previsto per il raggiungimento dell’obiettivo di transizione si avvicinerà sempre di più.

Non è un caso che il 2025 sarà sicuramente un anno che vedrà giungere nuove limitazioni e blocchi alla circolazione nel nostro Paese, soprattutto nelle città più grandi e trafficate. Del resto non dobbiamo dimenticare che a partire da luglio prossimo, tutto si dovrà adeguare alla nuova normativa Euro 7.

I primi interessati saranno i costruttori automobilistici, che dovranno adeguarsi obbligatoriamente ai nuovi dettami di produzione, investendo tutto quello che hanno a disposizione e spesso dovendo cancellare dagli annali della loro lunga storia, modelli e progetti tra i più amati dai conducenti.

È quello che per esempio è successo a un oggetto di culto della mobilità made in Italy, proprio a ridosso di questo nuovo anno, visto che Piaggio ha dovuto eliminare per sempre la produzione di Apecar, un mito per gli italiani. Ecco che il tempo che passa inesorabile, modernità, significa per moltissimi, anche dover dire addio.

Non solo Apecar: arriva il triste addio a un altro mito

Oggetti che sono rimasti impressi nella memoria, amati e apprezzati, che sono diventati veri e propri compagni di avventure, inseparabili. E non è finita qui, soprattutto per quelli che quest’anno hanno compiuto o stanno per compiere l’età di 40 anni. Saranno loro a versare qualche lacrima di dispiacere e rimpianto.

Rimpiangeranno infatti un’altra icona: dopo l’addio a un prodotto made in Italy veramente cult come l’Apecar, per loro è giunto il triste momento di salutare definitivamente un altro grandioso pezzo di storia della Piaggio, un modello che ha portato sulla sua sella tantissimi ragazzi e ragazze italiane, un modello mitico. Giunto questo 2025, per i quarantenni italiani è ora di dire addio allo Zip della Piaggio.

Un più recente modello di Piaggio Zip
Un più recente modello di Piaggio Zip (Fonte:Instagram@Piaggio)-solomotori.it

Quello che tutti i quarantenni rimpiangeranno

Si tratta dello scooter, preceduto dalla sua fama ovviamente, che Piaggio ha lanciato sul mercato e sulle strade italiane nel 1992, 50 di cilindrata e con un motore monocilindrico, erogante 4,5 cavalli, dal peso di 80 kg. Noto per essere il primo scooter bimodale, una tecnologia davvero sorprendente per i tempi, poiché dotato di un propulsore termico e di uno elettrico, lo Zip&Zip. Ma perché dover esser costretti a dire addio anche a questo indimenticabile scooter?

Il motivo? Le limitazioni imposte dalla politica ambientale comunitaria ai costruttori del Vecchio Continente. Non è cosa facilmente realizzabile, pensare di poter adeguare e omologare qualsiasi motore e modello, alle nuove direttive sulle emissioni e sugli standard che a luglio diventeranno quelli dell’Euro 7, perché i costi sarebbero davvero troppo elevati, tanto che sarebbe più conveniente pensare a un nuovo modello. È lo sconto da pagare se si vuole essere al passo con i tempi.