Spegni subito il GPS o ti ritirano la patente: da Gennaio 2025 al posto di blocco sono irremovibili, corri ai ripari
Con l’entrata in vigore del nuovo Codice della Strada, le notizie legate a possibili sanzioni derivanti dall’uso dei dati raccolti dai dispositivi GPS sono molteplici.
Uno di questi riguarda la possibilità che i dati raccolti dai sistemi di navigazione siano utilizzati per identificare infrazioni, arrivando al ritiro della patente.
I moderni dispositivi GPS, vengono usati tramite smartphone e sono in grado di raccogliere una grande quantità di dati. Velocità, tragitti percorsi, orari e persino soste sono informazioni facilmente accessibili tramite questi sistemi. In teoria, le informazioni potrebbero essere utili per accertare le infrazioni al Codice della Strada, ma al tempo stesso è un tema che solleva importanti questioni legali.
La privacy dei cittadini rappresenta un diritto fondamentale per le normative nazionali e comunitarie, come il Regolamento Generale sulla Protezione dei Dati (GDPR). Secondo alcune normative, i fornitori di servizi GPS non possono condividere dati personali con terze parti.
Analizzando i dati protetti come le informazioni come la posizione, la velocità e i tragitti percorsi sono considerate dati sensibili. Altre opzioni sono le esigenze legali, per accedere ai dati del GPS di un individuo, le autorità devono dimostrare la necessità di farlo, non a infrazioni stradali ordinarie.
I GPS, ecco cosa devi ricordarti sempre
Tranquilli, non è necessario disattivare il GPS per evitare multe o il ritiro della patente. Le autorità non possono accedere liberamente e monitorare il comportamento degli automobilisti. Per alcune situazioni specifiche è possibile fare queste cose, come i contratti di leasing o noleggio, poiché molte compagnie installano dispositivi di localizzazione sui loro veicoli, oppure in altri casi alcune polizze assicurative hanno la scatola nera, in questo modo si ottengono dati sull’assicurazione registrano dati che, in casi estremi, verrebbero richiesti dalle autorità.
Tutto questo potrebbe essere fatto in futuro, anche se le normative cambieranno. In alcuni Paesi europei, si discute già dell’uso di dati telematici per migliorare la sicurezza stradale e combattere le infrazioni. Siamo però sicuri che vi saranno dei dibattiti pubblici e adeguamenti normativi, sempre nel rispetto della privacy.
Non trascurare questo aspetto
Le voci secondo cui il GPS potrebbe portare a multe automatiche o al ritiro della patente sono senza ombra di dubbio folli e prive di fondamento. Le attuali normative proteggono i cittadini dall’utilizzo improprio dei loro dati personali. Per ora non c’è motivo di disattivare il GPS o preoccuparsi di essere monitorati per scopi sanzionatori.
Il nuovo Codice della Strada mira a migliorare la sicurezza sulle strade, ma i controlli restano affidati ai metodi tradizionali. Ricordiamo che è importante guidare responsabilmente e rispettare le regole, sempre in ogni caso.