Eccesso di velocità, da oggi il tachigrafo vale come prova: hanno cambiato tutto ed è molto peggio per te
Riuscire a comprendere le leggi che governano la circolazione è fondamentale: una nuova sentenza dà nuova forza al tachigrafo.
La sicurezza stradale è un argomento di fondamentale importanza e le violazioni al volante rappresentano una delle principali cause di incidenti. In Italia, il Codice della Strada stabilisce norme precise per garantire la sicurezza di conducenti e pedoni.
Il sistema dei punti sulla patente, per esempio, ha lo scopo dia responsabilizzare i conducenti e a ridurre il rischio di comportamenti pericolosi al volante. In generale, le leggi sono progettate per proteggere e per prevenire incidenti, e le sanzioni per le violazioni sono un deterrente importante per mantenere la disciplina sulla strada.
Il rispetto del Codice della Strada è un pilastro fondamentale per la sicurezza e l’ordine pubblico sulle nostre strade. Questo insieme di norme, che regola la circolazione dei pedoni e dei veicoli, è stato istituito con l’intento di proteggere la vita e l’incolumità di tutti gli utenti della strada.
La sua importanza va oltre la mera obbedienza alle regole: si tratta di una questione di responsabilità civica e di consapevolezza sociale. Ogni volta che ci mettiamo alla guida, siamo responsabili non solo della nostra sicurezza, ma anche di quella degli altri.
Una sentenza rivoluzionaria
Una sentenza di recente ha creato un precedente piuttosto interessante per quanto riguarda le infrazioni stradali. Il tutto è partito a causa di un autista di camion, il quale aveva superato per 22 volte i limiti di velocità in 28 giorni.
Fondamentale in questo caso è risultato il tachigrafo del mezzo. Il Giudice di Pace aveva inizialmente annullato 5 delle 22 multe e chiesto il pagamento di una sola multa, quella più grave, moltiplicata per tre. Ciò accade quando con una violazione si commettono più infrazioni. Il Tribunale di Monza, però, ha ribaltato queste decisioni con la sentenza 2571/2023.
Il tachigrafo ha valore probatorio
Questa ha stabilito che i dati del tachigrafo possono essere utilizzati come prova in caso di superamento dei limiti di velocità. La sentenza è stata resa in appello contro una decisione di primo grado del Giudice di pace di Monza, che aveva confermato la maggior parte delle sanzioni per violazioni relative all’uso del tachigrafo, ma aveva annullato alcune multe per eccesso di velocità a causa di una mancata contestazione specifica nei verbali.
In aggiunta, il Tribunale di secondo grado ha sostenuto che l’inerzia processuale dell’amministrazione comunale non comporta automaticamente l’infondatezza della trasgressione e ha chiarito che non è possibile cumulare più sanzioni per la stessa violazione diluite in giorni differenti per ottenere una multa ridotta.