Euro 7, ecco le novità all’orizzonte: dobbiamo adeguarci tutti e alla svelta
L’Unione Europea continua a lavorare per un futuro più sostenibile: ecco i nuovi regolamenti per l’Euro 7. L’impatto della mobilità sull’inquinamento è sensibile, e le nuove misure dell’UE mirano a contrastare gli effetti del cambiamento climatico.
Il cambiamento climatico è una realtà inconfutabile che sta modificando profondamente il nostro pianeta. Le temperature globali in aumento, risultato dell’incremento dei gas serra, stanno alterando i modelli meteorologici e destabilizzando gli equilibri naturali. Questo fenomeno comporta gravi rischi non solo per l’umanità ma per tutte le forme di vita sulla Terra.
Per mitigare la situazione c’è bisogno di un cambiamento che coinvolga attivamente sia i cittadini sia le istituzioni. Di certo non si tratta di qualcosa di semplice, ma nel piccolo bisogna imparare ad adottare abitudini che possano aiutare a migliorare l’impatto delle nostre attività sulla natura.
L’Unione Europea si è posta l’ambizioso obiettivo di ridurre drasticamente e, infine, azzerare le emissioni di CO2 e altri inquinanti nel prossimo futuro. Questa iniziativa prende il via con una regolamentazione stringente del settore automobilistico, che rappresenta uno dei principali contribuenti all’inquinamento atmosferico.
Con l’adozione di misure dedicate allo scopo, l’UE mira a una transizione equa verso un’economia verde. Nelle scorse ore, l’UE ha varato il nuovo regolamento Euro 7 che toccherà il futuro prossimo della mobilità europea.
Il regolamento Euro 7
Rispetto ai regolamenti precedenti, c’è innanzitutto da sottolineare come si prendano ora in esame molti aspetti che prima erano stati tralasciati. Per esempio, si fa riferimento al particolato PN10, cioè particelle solide dal diametro minimo di 10 nanometri, più piccole e dunque più pericolose di quelle da 23 nm prese in esame nell’Euro 6.
Grande rilievo viene fornito anche all’N2O, o protossido di azoto, il quale contribuisce come l’anidride carbonica CO2 all’impatto sul riscaldamento globale su orizzonti temporali molto più lunghi. Limitazioni anche sulle microplastiche rilasciate dagli pneumatici e dai freni delle automobili.
Norme ancora più stringenti
Per i veicoli elettrici questa soglia non potrà superare i 3 mg/km, mentre quelli a combustione interna dovranno sottostare al limite di 7 mg/km. Per quanto riguarda l’adozione dei veicoli elettrici, sono stati stabiliti nuovi criteri di durabilità delle batterie. Queste, infatti, per quanto riguarda le automobili dovranno rispondere a livelli di efficienza ben precisi.
Dopo 5 anni, o dopo 100.000 km, gli accumulatori dovranno presentare una capacità almeno pari all’80%, livello che scende al 72% dopo 8 anni o 160.000 km. Per quanto riguarda le tempistiche di adozione, si parla dell’entrata in vigore nel giro di un mese, con gli effetti che diventeranno reali dopo circa 30 mesi.