Carburante auto, la vera alternativa è questa e nelle nostre città c’è già: gli automobilisti però non lo sanno
Trovare parcheggio nel centro città può essere estenuante, ma in alcuni casi la sosta nelle strisce blu si può anche non pagare. Quando si tratta di trovare il luogo adatto in cui lasciare la nostra vettura, non pagare il ticket dei parcheggio può portare a multe.
A volte anche molto scomode. Per qualcuno, però, il pagamento non è richiesto: scopriamo insieme di chi si tratta. Oggi, la lotta contro il cambiamento climatico rappresenta una delle sfide più imponenti che dobbiamo affrontare. Gli impatti di tale fenomeno sono tangibili in ogni parte del globo: l’incremento delle temperature medie e la crescente frequenza di eventi meteorologici estremi ne sono una chiara testimonianza.
Il progressivo abbandono dei motori a combustione interna alimentati a diesel e benzina costituisce un significativo avanzamento verso la diminuzione delle emissioni di CO2 nell’atmosfera.
Nonostante ciò, la ricerca non si ferma e si orienta verso la scoperta di carburanti completamente ecologici per i nostri mezzi di trasporto. Infatti, esistono già diverse alternative ai carburanti tradizionali che promettono un futuro più sostenibile per la mobilità.
Tra queste, troviamo i veicoli elettrici a batteria, ma anche altre alternative ai carburanti tradizionali. Queste soluzioni rappresentano passi avanti cruciali nella transizione verso un’economia a basse emissioni di carbonio, come delineato nell’accordo di Parigi e nelle strategie per la mobilità a bassa emissione proposte dalla Commissione Europea.
Un carburante green per il presente e per il futuro
La mobilità green del futuro è ancora tutta da decifrare, e bisognerà capire quali saranno le soluzioni più efficaci sul mercato. Eni, intanto, distribuisce già in circa 800 stazioni di rifornimento il suo nuovo biocarburante chiamato HVOLution.
Il termine riprende l’acronimo HVO, che sta per Hydrotreated Vegetable Oil. Questo biocarburante viene creato negli stabilimenti di Gela e di Venezia, e si produce a partire da materiale organico di scarto come oli esausti e altri residui principalmente dell’industria agroalimentare.
Chi può usarlo e quanto costa
L’obiettivo è quello di arrivare alla sua presenza in 1000 stazioni entro la fine del 2024. La comodità di questo biocarburante è che tutti i veicoli a diesel possono già utilizzarlo. La sua filiera di produzione promette riduzioni delle emissioni che toccano anche il 90%.
Come se non bastasse, poi, il suo prezzo è estremamente conveniente. In media, infatti, costa 5 centesimi in meno rispetto al gasolio tradizionale. Insomma, si tratta di un prodotto eccezionale in questo periodo di transizione verso le zero emissioni nel prossimo futuro.