Auto e mentalità sessista cosa dicono le ricerche oggi su come guidano donne e uomini
I luoghi comuni spesso si fondano su pregiudizi totalmente sbagliati: ecco cosa ci dicono i dati sulla guida di donne e uomini. Indipendentemente dal sesso dei conducenti, quando ci si trova al volante bisogna sempre portare un’attenzione massima a tutto quello accade. A livello statistico, però, i dati sembrano confermare quello che molti non si aspetterebbero: ecco la verità dietro ai numeri.
Ogni essere umano si porta dietro alcuni pregiudizi che possono impedirgli di vedere la realtà in maniera imparziale. Non si tratta di qualcosa da stigmatizzare a tutti i costi: i pregiudizi nascono per necessità umane alle quali non possiamo sottrarci.
La nostra mente, infatti, non ha abbastanza energie cognitive per poter giudicare ogni minimo stimolo in maniera completa e corretta. Per questo motivo tendiamo automaticamente ad associare alcune caratteristiche alle etichette che abbiamo in testa.
In questo caso, lo step che bisognerebbe fare sarebbe prendere atto di questi pregiudizi ed esserne consapevoli quando ci interroghiamo sul mondo che ci circonda. Moltissime persone, però, preferiscono evitare questo esercizio e costruirsi un modello di realtà totalmente avulso da quello che si riscontra.
Un esempio sono i comportamenti e i pensieri che si fanno quando si parla di distinzioni tra uomini e donne: quante volte ci è capitato di pensare, dire o ascoltare il detto “donna al volante, pericolo costante“?
I dati del rapporto
Poco tempo fa, la Direzione Generale del Traffico spagnola ha commissionato uno studio sugli automobilisti iberici. L’obiettivo era quello di comprendere quanto la differenza di sesso incidesse sulla generazione di sinistri e di sanzioni amministrative.
In Spagna, il numero di conducenti donna è in aumento: si parla di 11,7 milioni di persone, contro i 15,5 milioni di uomini. Questi numeri fanno comprendere che i numeri diventano ancora più significativi. In Spagna, infatti, il 70% degli uomini è stato colpito da qualche tipo di multa.
La realtà è diversa
Il discorso è diametralmente opposto per le donne, che nel 60% dei casi non hanno mai ricevuto nessun tipo di sanzione. Diverso anche il tassi di mortalità: su 1145 deceduti in strada, il 79% di questi sono uomini. Addirittura, la maggior parte degli incidenti è stato causato da persone di età compresa tra i 45 e i 54 anni.
Insomma, sfatiamo due miti: il primo è che i giovani siano più spericolati dei “vecchi” alla guida; il secondo si potrebbe tradurre con un cambio di paradigma. Infatti, stando ai dati, la frase dovrebbe recitare piuttosto “uomo al volante, pericolo costante“.