Batteria elettrica auto, il futuro sostenibile non è in pericolo: performance migliori e più durata
Se il futuro dell’automotive è l’elettrico, allora i passi da fare sono ancora molti. Intanto, si diffonde un nuovo tipo di passaporto. L’obiettivo di questo cambio di rotta imposto dall’Unione Europea è quello di diminuire la dipendenza dai combustibili fossili e ridurre le emissioni. L’elettrico può servire, ma solo se la filiera di produzione è cristallina: ecco l’ultima trovata.
Riuscire a combattere il cambiamento climatico è molto complicato. Non è mai troppo tardi per provare a sistemare quanto di male fatto finora. C’è però da dire che le sfide che ci ritroviamo ad affrontare sono piuttosto grosse.
Cambiare in meglio, cercare di ridurre le emissioni e l’impatto delle attività umane sull’ambiente, significa molte cose. Di certo molto viene affidato alla ricerca tecnologica: produrre in maniera sempre più pulita, oppure allentare gli effetti negativi dell’inquinamento.
Un’altra parte, la più grossa, però, ricade sulle spalle di tutti noi cittadini del mondo. In effetti, il nostro comportamento quotidiano influisce direttamente sull’impatto che la nostra società ha sull’ambiente. Insomma, se vogliamo avere la meglio, dobbiamo cambiare tutti.
Non si tratta certamente di un’operazione semplice da svolgere all’interno delle nostre vite. Alcuni strumenti, però, possono aiutare parecchio. Un esempio è il nuovo documento concepito per le batterie delle automobili elettriche. Scopriamo insieme a cosa serve.
Un passaporto per la batteria dell’auto
Il passaggio annunciato dai combustibili fossili all’elettrico si porta dietro qualche domanda molto importante. Se è vero che il petrolio è un inquinante pesantissimo, d’altro canto anche le batterie elettriche necessitano di materiali fondamentali per funzionare.
Assemblare una batteria (le più diffuse sono quelle agli ioni di litio) significa assemblare tantissimi semilavorati che provengono da tutto il mondo. Per questo motivo la Global Battery Alliance ha proposto l’introduzione di un vero e proprio passaporto per le batterie, a cui hanno già aderito più di 120 marchi, tra cui Tesla e Audi.
Una filiera trasparente per la produzione
Tracciare la filiera produttiva delle batterie può sembrare superfluo. In realtà è qualcosa di fondamentale importanza se si vuole garantire che il passaggio all’elettrico rappresenti davvero una svolta green. E, oramai, lo sappiamo tutti: non si tratta più solo di parole al vento.
Anzi è molto importante che il cambiamento avvenga già oggi. Grazie ai dati inseriti nel passaporto delle batterie, per esempio, si può risalire al 13,6% della composizione delle batterie di Audi. L’obiettivo è quello di arrivare al 100% nel tempo.