Davide Tabarelli, economista e presidente della società di ricerca Nomisma Energia, parla dei prezzi choc della benzina e del probabile taglio alle accise
La guerra in Medio Oriente tra Hamas ed Israele atterrisce per la tragedia umana, le vittime e le possibili conseguenze geopolitiche, ma sta alimentando anche tanti dubbi e interrogativi sul fronte dell’economia. L’escalation militare potrebbe infatti tradursi in un nuovo shock per i mercati energetici e petroliferi e, di riflesso, in un’impennata dei prezzi di benzina e diesel.
Il trend dei prezzi di carburante in effetti è in aumento e le indicazioni che abbiamo lasciano presagire che gli aumenti che ci sono stati nel recente passato, non sono ancora stati assorbiti per intero dai consumatori.
Davide Tabarelli, economista e presidente della società di ricerca Nomisma Energia, ha parlato dell’insostenibile situazione a Fanpage.it. Secondo l’esperto, i prezzi aumenteranno ancora, fino a due euro al litro di media.
Ad aumentare è il prezzo del petrolio, che il governo Meloni non può controllare. Un taglio delle accise è sempre possibile, ma significherebbe anche tagliare la spesa pubblica. “Vediamo i prezzi del petrolio in risalita, indipendentemente dagli attuali eventi“, sottolinea Tabarelli, puntando l’attenzione sulla recente decisione di Arabia Saudita e Russia di tagliare la produzione per mantenere alte le quotazioni.
Come spiegato dall’esperto Davide Tabarelli a Fanpage.it, non sono esclusi rialzi oltre i 2 euro al litro: “Il rischio di impennate c’è, perché non ci sono alternative al petrolio. Si parla molto di affrancarci dai combustili fossili e di transizione energetica, ma il dato di fatto è che il 90% dei trasporti si affida ai derivati del petrolio. E così la domanda mondiale cresce“.
Non è chiaro se e quando ci sarà una discesa: “Questo dipende, perché anche la produzione di petrolio sale. Ad esempio negli Stati Uniti e nel Sud America, ma anche la Russia non ha mai smesso di esportare nonostante la guerra. Perciò di petrolio nel mondo per il momento ce n’è tantissimo. Ma ci sono dei momentanei squilibri, che ci portano a prevedere una soglia di 100 dollari per il 2024“.
Secondo Nomisma, il greggio potrebbe raggiungere i 100 dollari al barile, spingendo nuovamente la benzina a 2 euro, mentre il gas arriverà a 50 per via di “qualche problema sul fronte dell’offerta” e dell’imminente aumento della domanda per i mesi invernali. Insomma, anche se all’orizzonte non sembrano esserci “grandi sconvolgimenti”, Tabarelli consiglia comunque di “incrociare le dita”.
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