Automobile, devi installarci l’antivirus: ti costerà parecchio ma è obbligatorio
A partire da giugno 2024 i costruttori auto dovranno garantire la sicurezza contro malware e attacchi hacker dei software dei loro veicoli: l’antivurus diventa praticamente obbligatorio
Le auto stanno diventando sempre più tecnologiche, di conseguenza è ormai diventato riduttivo definirle quattro ruote con un motore. Oggi le vetture sono il non plus ultra della tecnologia ed è per questo che sono a rischio “intrusione”. Infatti, a causa di questa crescente complessità tecnologica, i veicoli diventano però più vulnerabili ai rischi di attacchi informatici.
Gli aggiornamenti over-the-air (OTA), pur essendo fondamentali per il mantenimento e il miglioramento delle funzionalità del veicolo, aumentano la superficie di attacco per potenziali minacce informatiche. Come accade per pc e cellulari, con aggiornamenti ormai quasi quotidiani, ogni veicolo potrebbe essere soggetto ad un attacco informatico.
Proprio per questo motivo, in risposta a tale pessimistico scenario, la Commissione europea ha adottato due nuovi regolamenti, il n. 155 e il n. 156, noti come “Disposizioni uniformi relative all’omologazione dei veicoli per quanto riguarda la sicurezza informatica e il sistema di gestione della sicurezza informatica“, per standardizzare i sistemi antivirus nei veicoli.
Le normative prevedono misure di protezione specifiche, tra cui l’implementazione di aggiornamenti software costanti, sicuri e protetti. L’antivirus diventerà obbligatorio per i nuovi veicoli prodotti a partire da giugno 2024. L’industria del software sarà quindi tenuta ad affrontare conseguenze importanti in seguito all’introduzione di queste nuove norme.
Obbligo antivirus auto: quali impatti?
Benché le aziende software siano generalmente d’accordo sulla necessità di misure di sicurezza più robuste, l’applicazione dei nuovi regolamenti sta causando uno stato di incertezza piuttosto diffuso nel settore. Si tratta in sostanza di modifiche che necessitano di forti investimenti economici sia da parte delle case automobilistiche sia delle aziende partner che si occupano dei chip e dei software. Per i costruttori auto, si tratta di una sfida non da poco.
Continental e Bosch leader nel mercato dell’automotive, parlando con Reuters, hanno fatto sapere ad esempio che oggi un’auto ha in media 100 milioni di righe di codice di software per gestire i vari sistemi della vettura e il motore. Per conformarsi ai nuovi regolamenti europei, sarà necessario analizzare e riscrivere gran parte di questo codice.
Questa necessità sta già influenzando considerevolmente le strategie delle case automobilistiche. Da ogni angolo la si veda tale situazione, è inevitabile che i maggiori costi associati alla conformità ai nuovi regolamenti si tradurranno in un aumento dei prezzi delle auto in Europa, e quindi ricadranno sui consumatori.