Viaggi lunghi in auto, c’è un trucco per non sentirli più I Finalmente viaggi rilassato
Quanti di noi si annoiano durante i lunghi viaggi? Da ora in poi non sarà più così, svelato il mistero e il trucchetto per evitare la noia.
Un lungo viaggio in auto è sempre un’emozione. Peccato che se dura troppo il divertimento svanisce e lascia spazio alla voglia incontenibile di fare in modo che finisca il più presto possibile.
Sarà anche questo uno dei motivi per cui all’inizio di un importante viaggio siamo più attivi e loquaci con i nostri compagni d’avventura e poi ci ammutoliamo dopo che passano già un paio d’ore.
Viaggiare stanca – si sa – e non solo fisicamente, in quanto siamo sballottati a destra e a manca e costretti in uno spazio ristretto, ma anche mentalmente è stressante. Per questo alla fine di una lunga traversata in auto ci sentiamo come esauriti del tutto. E anche particolarmente sbattuti.
Lo spazio e il tempo: non sono pure astrazioni
Tempo e spazio in tutto ciò sono due concetti che giocano una componente essenziale. Quando siamo in viaggio iniziamo a capire più nel profondo e ad afferrare con una maggiore consapevolezza ciò che questi concetti all’apparenza sembrano significare. Anche un viaggio in auto, anzi soprattutto quello, è uno dei migliori modi per applicare le leggi della Fisica in un senso più concreto e meno astratto.
Come tutti ricorderanno, il buon Albert Einstein diceva che tempo e spazio, da lui concepiti come un tutt’uno nell’unico concetto di spaziotempo, sono dimensioni poco astratte e invece molto concrete, quasi palpabili, che diventano relative rispetto a ogni osservatore nell’Universo. Che significa questa grande scoperta? Come lui aveva espressamente dichiarato per farlo capire in modo semplice: rimanere 30 secondi con una mano sul fuoco ci sembrerà una eternità rispetto a passare quello stesso tempo accanto a una persona cara.
C’è tempo e tempo
Peraltro, l’altro grande lascito del filosofo-scienziato è che, a velocità prossime a quelle della luce, al tempo allo spazio succedono cose davvero bizzarre. Non è questa la sede adatta a trattare questo capitolo, ma basti sapere che, non solo possiamo avere un’idea distorta delle due dimensioni nella nostra percezione in base alla nostra esperienza, ma esse cambiano realmente. Il tempo rallenta e le distanze si accorciano, ed è tutto reale.
Se ci troviamo in macchina, questa distorsione ‘reale’ provocata dalla velocità è insignificante. Dunque cosa rimane? Perché percepiamo in modo differente lo spazio e il tempo a seconda dei soggetti? Perché con l’avanzare dell’età ci facciamo un’idea sempre più definita delle distanze e di questa distopica dimensione spaziotemporale. Diverso è invece con i bambini, che tipicamente si annoiano molto prima di un adulto in auto proprio perché non hanno questo sentore sviluppato. Un trucco per cercare di far scorrere anche il loro orologio mentale più rapidamente è quello di creare delle continue distrazioni, in modo che le lancette non sembrino sempre ferme.