Autovelox, cambia la legge: adesso ti multano anche se non è segnalato
E se dicessimo che tutta la normativa sugli autovelox è sempre stata mal interpretata? È buffo ma, a distanza di anni la Corte di Cassazione se ne esce fuori con un verdetto storico. Ma attenzione, è un’arma a doppio taglio.
In effetti non stiamo capendo proprio più nulla sul funzionamento degli autovelox. Nonostante la pioggia di multe soprattutto comminate la scorsa estate – periodo dell’anno di maggior afflusso sulle strade – i dubbi che assillano gli automobilisti sono sempre maggiori.
La questione è molto semplice da una parte e molto complicata dall’altra. Per un motivo banalissimo. Abbiamo sempre equivocato una questione di primaria importanza. Quale? Quella più a lungo dibattuta nelle aule dei tribunali.
Ma andiamo per gradi. Tutti sappiamo come funziona un autovelox e quali sono i requisiti che deve avere affinché la multa sia valida. O almeno pensiamo di saperlo. Infatti è stata fatta una gran confusione sul tema, complice una serie di sentenze che prima sostengono una cosa e poi la ribaltano.
Tutti pensano di conoscere la normativa ma si sbagliano
Comunque, vediamo più nel dettaglio la questione per vederci più chiaro. Tutti perlomeno dovremmo conoscere la normativa che regola l’installazione degli apparecchi per la rilevazione automatica della velocità. Innanzitutto, se localizzati su strade extraurbane, devono trovarsi su una carreggiata che presenta anche una banchina di almeno 1 metro di larghezza.
L’altro fattore che di solito salta all’occhio è la segnaletica stradale. Siamo tutti convinti che l’autovelox debba essere preceduto da appositi segnali che avvertono gli automobilisti della sua presenza. Verissimo, ma quali segnali? I cartelli in cui si avvisa della rilevazione automatica della velocità o quelli che riportano l’icona del radar.
Quale cartello?
Benissimo, a causa del grande caos che si è creato in questo ultimo periodo intorno al tema autovelox, la maggior parte degli automobilisti ritiene che esista una normativa del Codice della Strada che preveda una distanza minima tra la segnaletica sulla presenza dell’autovelox e l’apparecchio stesso. E qui c’è il primo equivoco: non esiste una distanza minima tra il cartello e il dispositivo, ma solo una distanza “sufficiente” a rallentare in tutta sicurezza.
Questo cartello che dovrebbe essere l’unico valido ai fini dell’annullamento dunque a cosa fa riferimento? Non fa riferimento alla presenza dell’autovelox, ma solo del limite di velocità, limite che peraltro deve essere inferiore a quello prescritto per quel genere di strada. Ciò significa che se siamo su una extraurbana principale e il limite è 110 km/h, non ci saranno avvisi se non quelli presenti a una distanza “sufficiente”, ma certo non abbastanza da schivare la multa.