Tasse auto aumenti in arrivo: è colpa dell’elettrico ma pagano tutti I Una stangata devastante
L’aumento dei prezzi del carburante è dovuto sia al rincaro del prezzo del petrolio sia a un carico fiscale composto da numerose voci. Le tasse si preannunciano in crescita fino a quando le auto elettriche diventeranno la maggioranza
Il tema delle tasse sulle auto elettriche sta diventando sempre più caldo ed è destinato ad essere sviscerato nei prossimi anni. Al momento però sembra che i governi delle principali nazioni europee stiano spingendo per gli incentivi alla mobilità elettrica.
In Italia ad esempio le auto con motore elettrico godono dell’esenzione dal pagamento delle tasse automobilistiche per cinque anni a decorrere dalla data di prima immatricolazione; alla fine di questo periodo, si deve corrispondere una tassa pari ad un quarto dell’importo previsto per i corrispondenti veicoli a benzina.
D’altro canto bisogna bilanciare gli introiti dello Stato e quindi la pressione fiscale va a gravare sui carburanti tradizionali, benzina e diesel. L’accisa, vale la pena ricordarlo, è una imposta sulla fabbricazione e sulla vendita di prodotti di consumo. Come la benzina, il gasolio e il gas da autotrazione.
Le accise sono presenti in tutto il mondo, anche se con modalità e percentuali che variano da paese a paese. L’accisa in Italia pesa quasi il 40% sul costo finale di benzina e diesel (assai meno sul gpl), e aggiungendoci l’Iva al 22% (calcolata su netto + accisa) il carico sale al 55% circa. Andando a vedere nello storico recente i volumi di imposte inerenti ai carburanti, si nota come sia crescente l’importo che generano Iva e Accise, per lo Stato.
L’auto green non paga tasse
Il governo inglese ha già programmato il divieto di vendita di nuove auto a benzina e diesel nel Regno Unito a partire dal 2030, mentre alcune ibride riceveranno una sospensione dall’utilizzo entro cinque anni prima di essere rimosse anch’esse dagli showroom.
Ciò costringerà molti automobilisti a passare ai veicoli elettrici, chiudendo così il rubinetto del flusso di entrate fiscali sul carburante del Tesoro. Tra gli orientamenti c’è quello di tassare gli automobilisti in base al chilometro, i conducenti di veicoli elettrici a emissioni zero pagherebbero “significativamente meno” di quelli al volante di modelli a benzina e diesel per evitare di “intaccare la diffusione” dei veicoli più ecologici.
Tutti i veicoli riceverebbero una quota annuale di miglia esentasse. La notizia a suscitato qualche riflessione negli automobilisti di mezza Europa preoccupati che il rincaro delle tasse in discussione oltremanica possa colpire con modalità simili anche gli altri paesi come l’Italia.