Bollo auto, la novità: sconto crescente ogni cinque anni di età I Arrivi a pagare il 60% in meno
Il pagamento del bollo rimane sempre una grave seccatura, soprattutto se abbiamo la malaugurata idea di comprare l’auto sbagliata.
Bollo, bollo e ancora bollo. Quante volte avremo mal digerito di aver sborsato un bel gruzzoletto per ingrassare le casse delle nostre amministrazioni locali? Troppe. Per alcuni la tassa automobilistica è talmente diventata una questione di ingiustizia che per principio si oppongono senza se e senza ma.
Per fare la parte dell’avvocato del diavolo possiamo consolarci dicendo che non solo in Italia siamo messi così, ma un po’ dappertutto anche all’estero esiste questo sistema di tassazione indiretta per il solo principio di possedere un veicolo a motore.
Piccola consolazione – è vero – soprattutto alla luce del fatto che l’Italia si piazza tra i Paesi europei che più tartassano i suoi automobilisti. In altri Paesi europei, o si spende decisamente meno, e non c’è bisogno di andare in Bulgaria, basti vedere il caso della Spagna. O si spende anche qualcosa in più dell’Italia, ma con l’obiettivo chiaro e condiviso di disincentivare l’acquisto di auto, vedi il caso dell’Olanda.
Solo l’elettrico si salva
In Italia non siamo né carne né pesce. Come è possibile pagare per lo stesso tipo di veicolo un importo esattamente doppio a quello previsto in Spagna, dove peraltro molte delle infrastrutture stradali sono di gran lunga mantenute meglio e costruite secondo standard qualitativi superiori?
Il bollo smette quasi di essere un problema qualora si opti per l’elettrico. Ecco che le la musica cambia. In quel caso potremo essere esentati dal pagamento per i primi cinque anni e in alcune regioni come Lombardia e Piemonte, addirittura a vita. Quel che rende il bollo ancor più problematico è l’imposizione della tassazione folle che chiamiamo superbollo. Questa misura entrata in vigore nel 2011 con il Governo Berlusconi, ma che piacque un po’ a tutti – ratificata da Mario Monti appena dopo la caduta di quell’esecutivo – obbliga a pagare una cifra enorme per ogni kilowatt in più oltre una certa soglia.
Come funziona lo sconto scalabile
Precisamente oltre i 185 kW, limite dopo il quale ogni kilowatt in eccedenza costa la bellezza di 20 euro. Lo conosciamo bene il superbollo, e sappiamo anche che per molto tempo è stato uno dei motivi per cui il segmento delle auto di alta gamma ha subito una battuta d’arresto. Quello che forse molti non sanno è che grazie al decreto Monti non saremo costretti a pagarlo tutta la vita.
Il superbollo infatti si riduce già dopo cinque anni, e via via così, ogni dieci, quindici (e per finire venti anni) dalla data di immatricolazione del veicolo. Lo sconto previsto è rispettivamente del 60%, 30% e 15%. Per cui mano a mano che il valore dell’auto diminuisce inesorabilmente, si riduce anche il superbollo. Tanto che passati venti anni decade in automatico. Un’opzione interessante per chi è in cerca di un’auto un po’ datata ma ancora ben performante.