“La targa va messa così”: se non osservi la nuova legge prendi 3000€ di multa
Come sappiamo la targa delle nostre auto è di fondamentale importanza, in quanto ci permette di certificare la regolarità del veicolo che stiamo utilizzando. Non tutti però anno che se viene posizionata in questa maniera si rischia tantissimo.
La targa di un veicolo non è soltanto un insieme di lettere e numeri. Rappresenta un elemento identificativo fondamentale e assicura che ogni veicolo in circolazione possa essere riconosciuto e tracciato.
La targa serve ad identificare in modo univoco ogni veicolo, offrendo informazioni chiave come il paese di origine e l’anno di immatricolazione. Oltre a ciò, rappresenta un ponte tra il veicolo e una serie di informazioni essenziali: proprietario, eventuali infrazioni, revisioni e assicurazione.
La registrazione di un veicolo e la relativa emissione della targa avvengono attraverso l’ente nazionale di competenza, in Italia rappresentato dal Pubblico Registro Automobilistico (PRA). La targa, una volta assegnata, deve essere montata sul veicolo in maniera visibile e leggibile, rispettando le specifiche dimensioni e posizioni previste dalla legge.
In arrivo le nuove disposizioni
L’ultimo decennio ha visto una crescente mobilità delle persone tra paesi differenti, spesso portando con sé i propri veicoli. Questo ha portato alla necessità di aggiornare le norme riguardanti le targhe straniere. L’aggiornamento introdotto nel dicembre 2021 ha portato alcune specifiche restrizioni e obblighi.
Gli stranieri che decidono di stabilirsi in Italia hanno ora un tempo limitato per regolarizzare la situazione delle loro auto con targa straniera. Dopo aver ottenuto la residenza, hanno esattamente tre mesi per immatricolare il veicolo secondo le norme italiane. Trascorso tale termine, la circolazione di tali veicoli diventa illegale. La legge non è clemente con chi non rispetta questa disposizione. L’articolo 93 bis del Codice della Strada sancisce multe che variano da 712 a 3558 euro per chi circola con targa straniera senza avere rispettato le nuove normative, aggiungendo al conto anche il sequestro amministrativo del veicolo.
Chi decide di regolarizzare il proprio veicolo straniero in Italia, oltre ad immatricolarlo, ha l’obbligo di registrarsi al PRA e di fornire tutti i documenti necessari in questura entro 30 giorni. Ci sono sempre eccezioni. I cittadini stranieri con residenza all’estero, ad esempio, possono circolare con veicoli immatricolati nel loro paese di origine per un massimo di 12 mesi dal loro ingresso in Italia.
Con la globalizzazione e la maggiore mobilità delle persone, è fondamentale per ogni stato aggiornare le proprie normative. Rispettare queste regole non significa solo evitare salate multe, ma contribuire ad una maggiore organizzazione e sicurezza stradale.