Carburanti, il 1° agosto scatta l’obbligo devastante: non fare più benzina lì
Ancora rincari per benzina e diesel, ma dal 1° agosto le cose si mettono anche peggio. Non andrai più dal tuo solito benzinaio
Ci accingiamo un po’ tutti a partire per le vacanze. Il che ci consente di tirare un po’ il fiato e di trovare un’oasi di frescura in questa estate bollente, peccato che al varco ci attende il pieno di benzina. È sempre lui il guastafeste.
Soprattutto in questo periodo che ha visto tornare i prezzi per fare rifornimento a crescere dopo mesi di ribassi. Sembrava in effetti troppo bello per essere vero, così la parabola discendente iniziata a metà aprile è diventata improvvisamente ascendente.
La conferma arriva dai dati forniti dai gestori all’Osservatorio prezzi del Ministero delle Imprese e del made in Italy. I prezzi medi al self-service applicati per la benzina si attestano a 1,85 euro al litro mentre per il gasolio a 1,69.
Pronti per le ferie, ma con i prezzi del carburante ancora alle stelle
Una bella mazzata per chi pensava di risparmiare un po’ sugli spostamenti estivi e invece si è visto costretto a mettere ancora una volta mano al portafoglio. Finché guardiamo i prezzi al litro, si fa sempre riferimento a numeri che non offrono la reale misura del problema che stiamo vivendo. È solo quando decidiamo di fare un bel pieno che ci accorgiamo come arrivare a spendere 100 euro sia davvero molto facile.
Ovviamente non è un segreto l’aumento del costo di benzina e diesel in concomitanza di feste e ferie di massa. Ma vacanze a parte, sembra che gli spostamenti estivi non siano gli unici responsabili di questo incremento dei prezzi. L’acuirsi del conflitto in Ucraina e il clima di maggior incertezza che stiamo vivendo, hanno determinato gran parte di queste fluttuazioni in salita.
Dal 1° agosto sapremo chi specula su questa crisi
Ma dal 1° agosto almeno sapremo quali benzinai cercheranno ancora di arrotondare i loro incassi con la scusa delle instabilità internazionali. Da questa data infatti i gestori saranno obbligati a esporre i prezzi praticati sulla loro bacheca a fianco a quelli medi nazionali, altrimenti rischiano sanzioni fino a 2.000 euro. Dopo 4 violazioni, l’attività potrebbe essere sospesa. Questa misura, introdotta ai tempi per contrastare la follia del litro di carburante sopra i 2 euro, non è stata però ben accolta dall’Antitrust e da Unem (unione petrolifera), scettici in quanto sostengono che occorra prima di ogni cosa definire cosa si intenda per “prezzo anomalo“. “Le misure attuali – dicono – potrebbero favorire la speculazione e arrecare un pregiudizio per la concorrenza”.
I dati sui prezzi medi nazionali per gli autogrill e regionali per gli altri distributori saranno disponibili online ogni mattina sul sito del Mimit. Una buona notizia, secondo il presidente di Assoutenti, Furio Truzzi, che sottolinea come il provvedimento favorirebbe la trasparenza e la semplificazione nella comunicazione dei prezzi ai consumatori. “Il faro va puntato sulle speculazioni che avvengono prima dell’arrivo dei carburanti ai distributori” precisa. Anche per il presidente del Codacons, Carlo Rienzi “Qualsiasi incremento della trasparenza sul fronte dei prezzi dei carburanti è positiva, ma le misure previste dal Governo da sole non bastano a far scendere i listini alla pompa e contrastare le speculazioni“.