Guida con la pioggia, presta attenzione a questo dettaglio: ti salva la vita
Alcune tecniche di guida sicura possono fare la differenza in una giornata di pioggia, ecco cosa evitare in modo categorico
Mentre una morsa di caldo soffocante sta asfissiando le regioni del centro e sud Italia, una sacca di aria umida sta scaricando pioggia a catinelle sulle regioni del nord.
E così mentre Roma registra massime di 37 gradi (e il peggio deve ancora arrivare), a Milano ce ne sono 10 in meno con pioggia battente, manco fossimo a novembre. Sembra proprio che gli effetti del cambiamento climatico si stiano facendo sentire.
Anche quando siamo al volante, questi bruschi capricci di madre natura potrebbero costarci cari se non siamo pronti per affrontare situazioni meteorologiche di grande instabilità.
Distanza di sicurezza: aumentarla in modo inversamente proporzionale alla riduzione di velocità
Quando piove a dirotto, ad esempio, tutte le nostre competenze in fatto di guida sul bagnato sono messe sempre a dura prova. Guidare, soprattutto in autostrada, diventa un compito molto più complesso con la pioggia, poiché entrano in gioco fattori del tutto differenti dalla guida su asfalto asciutto. Per evitare di mettersi nei guai è bene sempre ascoltare il buon senso e iniziare da subito a moderare la velocità.
Nonostante possiamo aver appena cambiato l’intero treno gomme con pneumatici altamente performanti per la pioggia, ricordiamoci in prima istanza che i tempi di frenata su fondi bagnati sono tre volte più lunghi rispetto a quelli su fondi asciutti. Motivo per cui è bene moderare la velocità e aumentare invece in modo inversamente proporzionale la distanza di sicurezza. Teniamo presente sempre un’equivalenza che dovrebbe allarmarci: a 120 km/h si percorrono 33 metri al secondo. A 135 km/h arriviamo a quasi 40 metri al secondo. In uno spazio così lungo potrebbe succedere di tutto senza darci tempo nemmeno di mettere il piede sul freno.
Come ridurre l’effetto aquaplaning
Velocità a parte, la pioggia è sempre molto insidiosa in almeno due occasioni: la prima è nei momenti appena successivi alla prime gocce. In questo frangente infatti i micro detriti presenti sull’asfalto o anche le perdite di olio disseminate qua e là, una volta che si mischiano con uno strato sottile di acqua, rendono particolarmente viscido il manto stradale. Sono questi i momenti a cui più dobbiamo prestare attenzione, soprattutto in frenata e in curva.
L’altra circostanza che rende la pioggia insidiosa è l’effetto aquaplaning. Tutti almeno una volta nella vita avremo provato il brivido di perdere per qualche secondo il controllo del veicolo dopo essere passati a gran velocità su una pozzanghera estesa. Questo fenomeno accade quando la quantità d’acqua presente tra le scanalature del battistrada non riesce a defluire correttamente. Si crea così una sorta di effetto galleggiamento che ha la meglio persino sulla forza di gravità che tende per sua natura a riportare gli pneumatici a contatto con l’asfalto. L’auto in sostanza inizia letteralmente a pattinare su alcune o su tutte e quattro le ruote. In casi come questo è sempre raccomandabile non intervenire direttamente sullo sterzo o sul freno, per evitare di peggiorare la situazione. L’unica cosa da fare è staccare il piede dall’acceleratore. Per prevenire il fenomeno è consigliabile controllare lo stato e la pressione dei pneumatici e la profondità del battistrada. Moderare la velocità è come sempre il presupposto per evitare qualsiasi perdita di controllo del veicolo.