Furti auto, rimani a piedi per mesi: la nuova tecnica fa strage per le strade delle città
Le auto sono una miniera d’oro. Rivenderle per pezzi conviene forse di più che piazzarle per intero sul mercato dell’usato
Preoccupa il dilagare dei nuovi furti d’auto in tutta Italia. Le strategie messe a segno dai ladri sono tanto semplici quanto funzionanti. Il bottino infatti è sempre ghiotto e, con l’avanzare delle nuove tecnologie, ogni componente entra potenzialmente nel mirino dei malviventi.
Segmento SUV a parte, sottratti principalmente per essere rivenduti nel mercato nero in alcuni paesi dell’est Europa, le auto rubate rappresentano una miniera d’oro per il valore della loro componentistica.
I pezzi di ricambio possono arrivare a costare anche decine di migliaia di euro a seconda del modello e dell’anno di immatricolazione. Praticamente si arriva a ricavare quasi di più vendendo una macchina fatta a pezzi che un veicolo usato ma per intero.
Lunghi tempi di attesa per i pezzi di ricambio
Specialmente di questi tempi, da quando cioè il mercato automobilistico ha subito forti battute d’arresto a causa della crisi che attanaglia da molto tempo l’intero settore, comprese le aziende dell’indotto. I lunghissimi tempi d’attesa e i costi sempre più alti dei ricambi hanno alimentato in molti casi fenomeni di contrabbando. Questo trend è confermato dalla natura sempre più specialistica dei colpi messi a segno dai ladri.
I tempi di attesa di nuovi componenti originali possono tranquillamente passare da 2-3 mesi a un anno, a seconda del pezzo, tempistiche decisamente ridotte nel caso si decida di optare per il mercato nero. Che quindi diventa sempre più strategico per la sostituzione di componenti di altissimi valore, come catalizzatori, centraline, gruppi ottici, per non parlare delle batterie dei veicoli elettrici.
Nel mirino fanali da 2.000 euro e centraline elettroniche
La conferma di questo dilagare di furti è avvenuta di recente all’indomani della segnalazione di una serie di colpi che hanno preso di mira i fanali anteriori e i componenti elettronici delle auto parcheggiate in strada in provincia di Crema, dove sono state presentate tre denunce in poche ore. I sospetti ricadono su una banda specializzata che mira soprattutto ai veicoli di alta gamma come Audi, Bmw, Mercedes e Volkswagen. Il conto dei danni è enorme e in alcuni casi supera i 10.000 euro a seconda del modello. Si tenga presente che solo i fari full LED di queste brand possono costare fino a 2.000 euro ciascuno. Al danno si unisce la beffa, dal momento che un’auto sventrata in questo modo è pressoché anche inutilizzabile per settimane.
I ladri si sono dimostrati molto abili ed esperti conoscitori dei modelli riuscendo a smontare i fanali o a entrare nell’abitacolo dell’auto in pochi minuti, minimizzando i rumori e evitando danni alle altre parti del veicolo. Il loro obiettivo sembra quello di asportare i componenti presi di mira in condizioni per lo più intatte, inclusi i microchip, che verrebbero compromessi se i fanali fossero danneggiati.