Per alcune violazioni del Codice della Strada si configurano pene pesantissime e multe da capogiro, il caso più grave
Noi italiani siamo dei maestri all’ora di infrangere le norme del Codice stradale. Guida col telefono alla mano, spuntando i messaggi di Whatsapp, o superando il limite di velocità sono i grandi classici.
Le sanzioni per i diversi reati sono ovviamente commisurate alla gravità di ogni caso, specialmente quando si tratta di violazioni particolarmente pericolose. In casi come questi il regolamento prevede sempre una rosa di sanzioni, ammende e misure restrittive di diverso ordine e grado per punire in modo equo la gravità dell’infrazione.
Certo non è paragonabile oltrepassare il limite di 10 km/h o sforare di 60, come non è la stessa cosa mettersi alla guida dopo aver bevuto un bicchiere di vino o dopo essersi scolati un intero fiasco.
Le misure da adottare per contrastare violazioni particolarmente gravi del Codice della Strada prevedono sfumature pensate per colpire con provvedimenti giusti e commisurati chi la fa più grossa. Si tratta di misure che consentono di non fare di tutta l’erba un fascio e di individuare con maggiore precisione le responsabilità degli automobilisti anche in caso di incidente.
Nonostante ciò, ci sono poi i recidivi che, non contenti di aver sgarrato già una volta, cascano nuovamente nello stesso errore. Per loro le sanzioni si inaspriscono pesantemente, considerando che hanno avuto già una possibilità di redenzione che hanno sprecato. Sanzioni pesantissime anche per i neopatentati, che raddoppiano il numero di punti decurtati dalla patente nei primi tre anni dal conseguimento del permesso di guida.
Al di là dei casi specifici in cui si aggravano le sanzioni, le violazioni più serie che si possono commettere sono senza dubbio quelle correlate all’abuso di alcol e sostanze stupefacenti. La guida in stato di ebbrezza costituisce una delle più gravi infrazioni del Codice della Strada, il che la annovera anche tra quelle che il trasgressore finisce per pagare molto caro. E non solo sotto il profilo finanziario, ma anche legale. Sopra una certa soglia di alcol rilevato nel sangue, per il conducente ebbro si configura infatti un reato penale.
Le cose iniziano a mettersi male se l’etilometro segna un tasso compreso tra 0,8 e 1,5 grammi di alcol per litro. In questo caso, sufficiente già a far scattanare un primo grado di reato penale, non solo è prevista una multa da 800 a 3.200 euro, la sospensione della patente da 6 mesi a 1 anno, ma anche un periodo di arresto da 3 mesi a 1 anno. Per un tasso superiore a 1,5 grammi per litro, la multa passa da 1.500 a 6.000 euro, con annessa sospensione della patente da 1 a 2 anni (che raddoppia se il veicolo appartiene a terzi) e l’arresto da 1 a 2 anni. Nel caso di guida in stato di ebbrezza nelle ore notturne (tra le 22:00 e le 07:00), le sanzioni aumentano sempre da un terzo alla metà, mentre per chi è nei primi tre anni dal conseguimento della patente il tasso alcolico deve essere sempre zero.
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