Pedaggi, arriva il cambio epocale: paghi in base a cosa guidi | Stangata enorme
Proposta choc: paghi anche fuori dall’autostrada, pedaggio obbligatorio solo per alcune categorie di veicoli
L’estate è alle porte e ci siamo già attivati per pianificare le ferie e con queste gli spostamenti per raggiungere le destinazioni delle nostre vacanze. A seconda di quanti chilometri saremo costretti a macinare, dovremo prima di tutto fare la scelta del percorso migliore.
Strade provinciali e statali, o autostrada? La scelta non è sempre scontata, perché molto dipende dal tempo che abbiamo a disposizione, dalle distanze, dal traffico, e soprattutto da quanto ci verrà a costare in totale lo spostamento.
Certo, viaggiare su arterie secondarie non ci farà risparmiare del tempo, ma consentirà magari di scoprire posti nuovi ed eviterà il salasso del pedaggio autostradale. Insomma fino ad oggi almeno sembrava così.
Quando i pedaggi sono giustificati
Le cose infatti potrebbero essere destinate a cambiare a breve. Nel senso che si sta prendendo in considerazione anche una sorta di pedaggio per la percorrenza di strade extraurbane molto gettonate e sempre super trafficate. La proposta più scioccante è poi che si debba pagare in base al veicolo utilizzato. O meglio, per alcuni utenti potrebbero rimanere gratuite, come sono fin ad oggi state, per altri invece scatterebbe il pedaggio. Può apparire bizzarro, ma è tutto vero.
Pedaggio che peraltro sarebbe del tutto ingiustificato per strade extraurbane di collegamento veloce. Di solito il pagamento è dovuto su una tratta autostradale, dal momento che la costruzione e il mantenimento di un’autostrada richiede ingenti investimenti e costi di manutenzione costanti nel corso degli anni. Inclusi i costi per la riparazione e quelli di ammodernamento. Ma quando ci imbattiamo su strade vecchie, piene di buche, malmesse e prive del benché minimo servizio, la cosa puzza.
Pedaggi su strada extraurbana secondaria, solo per qualcuno però
In un’autostrada infatti una parte dei pedaggi può essere impiegata per garantire un certo livello di sicurezza, o essere investita per offrire una serie di vantaggi e servizi, come una guida più fluida rispetto alle strade statali, con la garanzia di trovare sempre aree di sosta e servizi igienici a disposizione dei conducenti. Cosa che non si può certo dire della strada di grande comunicazione che collega Firenze, Pisa e Livorno, la grande accusata di minacciare l’introduzione dei pedaggi.
Classificata tecnicamente come “strada extraurbana secondaria“, questa importante arteria toscana è stata sin dai suoi esordi nota per i clamorosi ritardi nella costruzione e la mancanza di infrastrutture adeguate, come le corsie di emergenza, ma soprattutto per il grande traffico che la affligge quotidianamente. La recente ipotesi avanzata dalla Giunta regionale di introdurre un sistema di pagamento per la FiPiLi, limitato però solo a veicoli pesanti e bus, ha sollevato una marea di critiche e preoccupazioni da parte di alcuni rappresentanti del settore delle imprese e dei trasporti. Secondo Michele Santoni, presidente dell’Unione Cna Fita Toscana, tale iniziativa potrebbe aprire la strada a un sistema frammentato di tassazione ingiusta e penalizzante per le imprese coinvolte.