Multa, la contestazione va fatta sempre in questo caso: fatti ridare i soldi

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Nessun automobilista gradirebbe trovarsi con un verbale di multa sul cruscotto da dover pagare, e al più presto: di norma, se però accade, si è inchiodati a farlo. Ci sono delle situazioni nelle quali però si può contestare la sanzione.

I cittadini che si mettono alla guida nelle nostre strade sanno alla perfezione che una qualche infrazione può costare una multa: dal parcheggio in sosta vietata all’eccesso di velocità, i casi sono tanti. Ma quando è ammesso il ricorso?

Moltissime multe, una volta ricevute, sono oggetto di dibattito: ci chiediamo se possiamo contestarle, se è possibile la presentazione di un ricorso, e il più delle volte la risposta che riceviamo è negativa.

Dal punto di vista tecnico, va detto che anche se rare, le situazioni nelle quali un cittadino si può trovare nella posizione di presentare la contestazione dell’ammenda e dunque presentare un ricorso esistono eccome. Per esempio?

Tra i casi più noti, vi è quello in cui sussiste un vizio di forma, vale a dire quando viene indicata una targa d’auto che non corrisponde alla propria, per dirne una. Oppure, se viene consegnato un doppio verbale ma per la medesima sanzione.

Ricorso multe: quando su può fare?

In questo caso, per un errore tecnico, non siamo di certo tenuti a pagare due volte, ma solo a dimostrare di aver pagato la sola e unica che ci spetta. Naturalmente, uno dei casi emblematici poi è quello relativo alla tempistica.

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Se il verbale non è notificato in novanta giorni a partire dalla data dell’infrazione, oppure 150 se siamo fuori Italia, la multa può essere contestata. E ancora, esiste un caso in cui la contestazione avviene ad esempio per gli autovelox.

I dispositivi di controllo velocità devono essere periodicamente soggetti a controlli di omologazione: se riusciamo a dimostrare che l’apparecchio non è omologato, possiamo evitare di pagare la multa che ci è stata comminata.

I casi in cui puoi non pagare la sanzione

Per lo stesso motivo, se invece un autovelox non è segnalato con anticipo ma ci multa e noi riusciamo a dimostrare l’assenza d’informazione al riguardo, è possibile contestare e provare a ottenere l’annullamento della sanzione.

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Moltissimi cittadini fanno ricorso anche quando il verbale appare non completo, o magari è redatto in modo non leggibile.

Infine, c’è un altro caso: quello in cui arriva una notifica ad un cittadino che, però, nel frattempo, ha già venduto l’auto ad un altro soggetto con tanto di passaggio di proprietà a confermarlo. Ovvio che il passaggio di proprietà deve avere una data antecedente alla sanzione commessa.

In tal senso, se il sistema informatico non era stato aggiornato può capitare che il vecchio proprietario riceva la multa a casa: ma ovvio, non è lui che deve pagarla.