Multe, non la puoi guidare più così: la nuova sanzione fa una carneficina
Le multe auto, sono diverse e vengono emesse in relazione alla effrazione commessa. Tra queste c’è una sanzione sconosciuta ai più che rischia di colpire pesantemente tanti automobilisti inconsapevoli
Sappiamo tutto per quanto riguarda le strade, dalla loro costruzione, ai veicoli che possono percorrerle e ovviamente anche le regole da rispettare con le sanzioni in caso di loro violazione che sono contenute nel testo normativo che chiamiamo comunemente “Codice della Strada“.
Tra le violazioni alle norme della circolazione stradale più pericolose in assoluto c’è anzitutto il mancato rispetto della segnaletica stradale e del semaforo che regola il traffico in un’intersezione stradale.
Continuando, le infrazioni più ricorrenti rilevate nel nostro paese riguardano il divieto di sosta, il superamento dei limiti di velocità, l’ingresso della Ztl, situazioni tutte di mancata immediata contestazione per le quali ovviamente sono previste diverse sanzioni amministrative ed accessorie a seconda della gravità della violazione commessa.
Ultime, non certo per minor pericolosità, le “multe” per guida in stato di ebbrezza per le quali si può correttamente usare anche il termine contravvenzioni visto che, oltre un certo tasso alcolemico rilevato con etilometro nel sangue del trasgressore, assumono addirittura rilievo penale.
Prestare l’auto ad un familiare. Cosa si rischia?
Finora nel novero delle infrazioni più ricorrenti, non ne abbiamo citato alcune che fanno parte di quelle abitudini consolidate degli italiani che non trovano piena legittimazione nel Codice della Strada. Fra queste c’è quella di prestare l’auto ad un amico o ad un familiare. Una multa possibile è legata ad una ben specifica situazione della quale non tutti sono a conoscenza oppure a cui non fanno caso.
Il prestito dell’auto è un’operazione perfettamente legale sia dal punto di vista del Codice della strada che assicurativo, purché il contratto della propria polizza non presenti clausole restrittive. Tuttavia si potrebbero incontrare complicazioni poiché l’utilizzo di un’auto non propria può protrarsi fino ad un massimo di trenta giorni prima cioè che scatti l’obbligo amministrativo di comunicazione di variazione dell’intestatario alla Motorizzazione Civile. In caso di omissione si applica una sanzione da 727 a 3.629 euro con in più il ritiro eventuale anche del libretto di circolazione. Per quella che sarebbe una enorme stangata.
Inoltre, come sappiamo, la condizione fondamentale per la circolazione su strada di ogni veicolo è la sottoscrizione della Rc auto che tutela nel caso di danni causati a terzi. Nel caso di incidenti, a rispondere è il titolare del veicolo ovvero la sua assicurazione e non il conducente terzo.