Nuovo obbligo, senza questo dispositivo rimani a casa: non puoi più uscire

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L'auto connessa grazie all'Internet of Things - solomotori.it

L’auto connessa grazie all’Internet of Things – solomotori.it

Le auto iperconnesse di oggi aiutano a rendere la guida più sicura, alcuni dei nuovi dispositivi saranno a breve una realtà per tutti

Sulle auto moderne siamo abituati a installare qualunque genere di dispositivo capace di interagire con il cervellone del veicolo o con il conducente stesso per offrire un’esperienza di guida più completa, tipica del veicolo interconnesso. Smartphone, dash cam, GPS, sono solo alcuni dei più comuni sistemi di integrazione della tecnologia con i sistemi di elaborazione dati gestiti dall’auto.

Questo tuffo nell’oceano dei Big Data ha consentito di offrire una serie di vantaggi che oggi sembrano già cosa del passato. L’Internet delle Cose ha spalancato le porte a diversi modi di interagire con il mondo anche attraverso il veicolo, a soluzioni che, nonostante oggi appaiono familiari sulle auto di nuova generazione, fino a qualche anno fa sembravano il futuro.

Il veicolo interconnesso ha rappresentato un salto quantico per l’introduzione di nuovi sistemi di sicurezza che processano in tempo reale una mole di dati paragonabile a quella che è in grado di elaborare un moderno calcolatore. Il che ha garantito ovviamente meno incidenti grazie a sistemi di prevenzione e accertamento dei sinistri sempre più sofisticati.

La scatola nera come in aereo

Da una parte questo fenomeno ha accelerato lo sviluppo di dispositivi diventati poi obbligatori su tutte le auto. Motivo per cui, già da luglio 2022, ad esempio, le case costruttrici hanno iniziato a installare sui nuovi veicoli le “scatole nere” (Event Data Recorder), come stabilito dal Regolamento 2019/2144 e poi perfezionato con nel 2021 dalla Comunità europea.

L’obiettivo principale di questa nuova dotazione è agire in modo dissuasivo e prevenire comportamenti alla guida che potrebbero causare incidenti. Dentro le scatole nere sono registrati una serie di dati che innanzitutto mostrano possibili manipolazioni e abusi del dispositivo, ma che di fatto scattano una fotografia esatta di velocità, frenata, posizione e inclinazione del veicolo rispetto alla strada da 30 secondi prima dell’incidente ai 5 secondi successivi all’impatto.

La scatola nera – solomotori.it

L’Alcolock, come funziona, chi dovrà averlo

L’Event Data Recorder servirà inoltre alle compagnie assicurative per stabilire le responsabilità di un incidente in modo univoco e assegnerà vantaggi nella contrattazione di nuove polizze ad automobilisti virtuosi che hanno dimostrato comportamenti sicuri al volante. Fanno parte delle nuove dotazioni di sicurezza anche il Limitatore di velocità intelligente (ISA), l’Assistente al mantenimento della corsia, la Frenata di emergenza automatica (AEB) e il Rilevatore di distrazione. Si tratta di dispositivi che già siamo abituati a trovare sulle auto di nuove generazione e che insieme vanno a supportare il conducente per una guida più sicura.

Un altro dispositivo che a breve vedremo installato sulle nuove auto è l’Alcolock, un nuovo sistema di spegnimento automatico e disattivazione totale del motore che si attiva in caso i sensori all’interno dell’abitacolo dovessero rilevare nell’aria un eccesso di alcol nel respiro del guidatore. Questo nuovo sistema potrà essere richiesto direttamente dal proprietario, o dall’autorità in caso il conducente sia già stato pizzicato per guida in stato di ebbrezza.