Lasciare l’auto in divieto di sosta è una delle pratiche più diffuse degli automobilisti. La “malasosta” può costituire grave intralcio per la circolazione stradale anche per quanto concerne i mezzi pubblici configurando un reato penale
Auto parcheggiate sulle strisce pedonali, in doppia fila, agli incroci, davanti ai passi carrai e alle scuole. Sono questi alcuni dei comportamenti sbagliati più frequenti degli italiani al volante.
La legge ci dice che non si può parcheggiare in ogni area pubblica, infatti, solo alcune aree possono essere destinate alla sosta dei veicoli: la regola vuole che i parcheggi siano ubicati fuori della carreggiata e comunque in modo che i veicoli in sosta non ostacolino lo scorrimento del traffico.
Le aree adibite al parcheggio sono identificate da idonea segnaletica, sia verticale che orizzontale: la prima consiste nel cartello rettangolare a sfondo blu su cui campeggia una grande lettera P bianca; la seconda, invece, nelle strisce disegnate sull’asfalto ad indicare i posti auto.
La delimitazione delle aree di sosta è effettuata mediante il tracciamento sulla pavimentazione di strisce che formano un rettangolo, indicanti l’inizio, la fine o la suddivisione delle zone entro le quali dovrà essere parcheggiato il veicolo. I colori delle strisce che delimitano le aree di sosta sono:
bianco per le aree libere;
azzurro per quelle a pagamento;
giallo per gli stalli di sosta riservati;
Spesso anche chi conduce i mezzi pubblici si trova a fare i conti con le auto parcheggiate senza criterio sulle strade, obbligando così chi si trova incastrato a lunghe attese per il conseguente blocco alla circolazione stradale.
Il rischio in questi casi è che si configuri il reato di violenza privata o di interruzione di un servizio pubblico o di pubblica necessità, nell’ipotesi in cui il parcheggio selvaggio ostacoli il passaggio di un pullman o tram che svolgono pubblico servizio di linea oppure di un’ambulanza.
La Corte di Cassazione ha stabilito che in queste circostanze si configura il reato relativo all’interruzione di pubblico servizio. In questi casi si eleva una gravosa sanzione, che di fatto è una denuncia o una richiesta di danni alla società che assicura l’auto in divieto di sosta che può portare fino al tribunale. Accade, insomma, esattamente come un incidente. In più, potrebbe scattare una vera e propria denuncia penale, anche da parte dei cittadini che non hanno potuto proseguire il loro viaggio sul mezzo pubblico a causa della sosta selvaggia.
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