Le forze dell’ordine, nel nostro Paese, tutti i giorni sono chiamati a monitorare un crescendo di casi di illecito e, purtroppo, anche di furti al volante: intere auto, o parti di esse – o il loro contenuto – che evaporano. Ma come?
Le truffe sono una costante assurda e senza soluzioni di continuità in italia, specie per quanto riguarda le auto: oggetto, sempre di più, di raggiri e di imbrogli al solo fine di accaparrarsi del veicolo o di alcune sue componenti.
E’ ormai un dato di fatto che, a livello quotidiano, la cronaca nel nostro Paese continui a raccontare casi di raggiro, truffe belle e buone e escamotage sempre più complicati che mettono a repentaglio gli automobilisti. Per esempio?
Esistono delle truffe, che sono considerate dagli esperti del settore e della sicurezza stradale come delle vere e proprie ever green, che continuano a ripetersi: tanti cittadini ne sono ignari, e si trovano, in un solo momento, senza più nulla.
Di che truffe si sta parlando? Al di là degli ultimi accorgimenti e delle nuove tecniche che, anche tramite supporti tecnologici, tendono a rubare componenti o parti dell’auto per portarle al mercato nero, ve ne è una che non cessa di andare di ‘moda’.
La chiamano, in gergo, la truffa dello specchietto laterale. Sono circa venti gli anni da quando se ne è iniziato a sentire parlare come una costante pericolosa nella nostra strada. In pratica, in che cosa consiste? Lo spieghiamo.
Ci viene detto, da qualcuno in strada, che sono stati procurati dei danni allo specchietto laterale: a volte vengono lanciati dei sassi per produrre un rumore, così che l’automobilista se ne accorga. A quel punto scatta la frode.
Una seconda auto si avvicina per indicare al malcapitato che c’è un danno: costui, magari, preoccupato e allarmato dal rumore, scende dall’auto. Ed è quello il momento in cui un complice entra, ruba quel che c’è da rubare e scappa.
In alcuni casi, scappa direttamente con l’auto. Nonostante sia nota, questa tecnica è ancora in voga: ci sono diverse varianti, come i chiodi in terra per far sgonfiare le ruote o l’allarme sulle ‘finte’ gomme bucate, appunto.
E’ consigliabile, per evitare di cadere in queste trappole, non dar mai corda a chi magari si affianca alla nostra vettura dandoci ‘indicazioni’ di questo tipo e di avere sempre a portata di mano un cellulare, magari in viva voce, per chiamare le forze dell’ordine.
Inoltre, non scendere mai dall’auto con le chiavi nel cruscotto, e mai a motore acceso: questo è il modo più facile tramite cui un ladro si approfitta della nostra ingenuità.
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