Ci sono multe molto salate ma esistono anche norme che disciplinano il mancato pagamento in denaro e la riparazione alternativa. L’istituto del “baratto amministrativo” consente di dedicare il proprio lavoro al bene pubblico e sanare una propria posizione debitoria
Negli ultimi anni si è sentito parlare in molte occasioni di “baratto amministrativo“, istituto inizialmente previsto dall’art. 24 del D.L. 133/2014, norma abrogata dal d.lgs. n. 50/2016, come modificato dal d.gs.n. 56/2017.
Attualmente, il “baratto amministrativo” è disciplinato dall’art. 190 del Codice del contratti pubblici e consente ai cittadini in debito con l’amministrazione di adempiere ai debiti pendenti con lavori a servizio del comune medesimo. L’istituto può essere infatti disposto dai Comuni per consentire a coloro che sono stati multati di pagare “in natura” il proprio debito.
A volte le cifre chieste nelle sanzioni amministrative sono altissime, e non tutti i cittadini riescono a pagarle, certo, correlate sempre alla gravità dell’errore commesso. Quindi il metodo è giusto, perché comunque l’infrazione c’è stata, e quindi bisogna ripagare al danno fatto, lavorando per l’Ente locale gratuitamente.
Il Comune, infatti, dovrebbe disporre di un regolamento predeterminato per stabilire quanto vale questo “lavoro” a compensazione di una infrazione al codice della strada. I contratti possono riguardare la pulizia, la manutenzione, l’abbellimento di aree verdi, piazze o strade, ovvero la loro valorizzazione mediante iniziative culturali di vario genere, interventi di decoro urbano, di recupero e riuso con finalità di interesse generale, di aree e beni immobili inutilizzati.
Il “baratto amministrativo” sembrerebbe la soluzione migliore per ripagare il nostro debito. I questi tempi di ristrettezze economiche, dove i prezzi schizzano verso l’alto ovunque, decidere di dedicare il proprio lavoro al bene pubblico e sanare una propria posizione debitoria, può essere opzione da prendere in considerazione. Spesso lo vediamo nei film inglesi e americani dove ci sono persone che assolvono così, con divise colorate, il proprio debito.
In Italia è poco diffuso e non tutti i Comuni lo prevedono e quelli che lo prevedono, per esempio, spesso non inseriscono questo “metodo di pagamento” tra le opzioni presenti in verbale per assolverlo. Occorre quindi informarsi e, nel caso, entro i 60 giorni previsti per fare opposizione alla sanzione, presentare apposita domanda.
L’attenzione va però riposta particolarmente sui regolamenti comunali e sulla loro modalità di applicazione dato che non tutti i Municipi applicano tale norma. Questo istituto, viene applicato diversamente da Comune a Comune; quindi, vi conviene controllare se quelli nella vostra zona la utilizzano.
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