Multe, aumento anche del 300% solo per questo: state molto attenti
È alle porte una rivoluzione nel calcolo delle multe, l’obiettivo è ripristinare il loro effetto deterrente
Una guida attenta e prudente è la condizione necessaria per mettere in sicurezza la nostra incolumità e quella degli altri. Nonostante ciò, è possibile anche per i conducenti più navigati cadere nella trappola delle sanzioni, magari per una semplice negligenza commessa in modo involontario.
La cosa più frustrante in questi casi è vedersi costretti a pagare multe anche molto salate che alla fine del mese si fanno sentire sul budget. Fortunatamente esiste l’opzione di una riduzione dell’importo del 30% se si salda la multa entro cinque giorni dalla notifica, cosa che ogni automobilista disciplinato e premuroso verso le sue finanze dovrebbe fare.
In caso si sfori il tempo massimo consentito per pagare, la sanzione potrebbe arrivare addirittura a raddoppiare il suo valore. Il trasgressore ha 30 giorni per rimediare. Periodo nel quale o paga la sanzione, oppure presenta ricorso. Se si lascia passare la scadenza, il rischio è farsi addebitare una penale proporzionata al periodo di morosità.
Le nuove sanzioni
Detto questo, va ricordato che ogni sanzione – per quanto salata – è da pagare, se legittima. Presta attenzione, perché pensare di sfuggire al pagamento anche di una sola multa è sciocco. Se non paghi potresti trovarti nei guai fino al collo. Oltre alle sanzioni amministrative, come il fermo o la confisca del veicolo, rischi infatti di essere chiamato a rispondere penalmente per il reato di omissione di versamento di imposte.
Questo quadro apocalittico potrebbe a breve essere peggiorato, o ribaltato – a seconda dei casi – dalla possibile introduzione di una nuova normativa adottata già in altri paesi europei. Sono le parole del sottosegretario alle Infrastrutture e ai Trasporti, Galeazzo Bignami, ad aprire anche in Italia il dibattito sulle nuove multe proporzionali al reddito. La novità potrebbe causare un’autentica rivoluzione nel modello di pagamento delle sanzioni e cambiare radicalmente la loro modalità di calcolo.
Proporzionalità ed effetto deterrente
La proporzionalità dell’importo da pagare in base al reddito apre scenari del tutto inediti. Durante un convegno sulla mobilità dei giovani, il sottosegretario Bignami ha avanzato la proposta di introdurre questa nuova quota proporzionale tra reddito e sanzioni per ridurre l’incidentalità sulle strade. Secondo Bignami l’obiettivo sarebbe escogitare una soluzione efficace per evitare che il peso delle sanzioni non faccia solo il solletico a chi è più benestante.
La proposta ha suscitato reazioni contrastanti, ma ciò che è certo è che un’ammenda di 400 euro non ha lo stesso peso su un reddito di 1.000 euro al mese rispetto a uno di 5.000. Un sistema più equo e proporzionale potrebbe essere la soluzione, senza dimenticare il deterrente che ogni sanzione deve avere sulla sicurezza.