Dimenticare di pagare il bollo può costare davvero caro, in base alle scadenze e al ritardo scattano provvedimenti molto severi
Il bollo auto è in cima all’elenco delle tasse più temute dagli italiani. Incide a tal punto sul mantenimento di una vettura che spesso gli automobilisti sono costretti a farsi i conti in tasca prima dell’acquisto di un nuovo mezzo. L’obiettivo è evitare di perdere tutti i risparmi in un’auto che supera una certa quota di kilowatt. Con i meccanismi di conteggio attuali infatti basta superare i 185 kw per vedersi addebitato un importo addizionale erariale pari a 20 euro/kw per ogni kw al di sopra di questa soglia.
Il che praticamente porta a dissuadere molti appassionati dall’acquisto del proprio modello preferito per l’impossibilità di far fronte a questo salasso annuale. Come tutti sanno, il bollo deve essere pagato annualmente alla regione di residenza per il solo possesso di un veicolo. Ogni proprietario è quindi chiamato a pagare una cifra che varia a seconda del tipo di mezzo, della sua potenza, della regione in cui è registrato e di altri fattori, come l’anno di immatricolazione, ad esempio.
Questo pagamento deve essere effettuato entro una determinata scadenza, non oltre il mese di immatricolazione della vettura, altrimenti si rischia di incorrere in sanzioni e multe. Solitamente è possibile pagare il bollo auto presso l’ufficio postale, presso gli sportelli territoriali dell’ACI, o tramite il sito web dell’Agenzia delle entrate.
Chi pensa di fare il furbo e non pagare il bollo è meglio che ripensi alla sua strategia. Potrebbe trovarsi di fronte a un esattore pronto a pignorare i suoi beni, a partire dal conto corrente, per finire allo stipendio o alla pensione. Qualcuno dirà che effettivamente esiste anche la prescrizione del debito.
È vero, ma non pensiate di poter fare affidamento su quella. Anche se dura tre anni, può essere interrotta da una nuova cartella esattoriale o diffida con raccomandata, costringendovi a pagare anche dopo tanto tempo. E allora saranno guai ancora più seri.
Quando si tratta di bollo auto, il vecchio adagio “prima paga, meno paghi” è più che mai valido. Pagare in ritardo potrebbe significare sanzioni salate, e non tutte sono uguali. Se si effettua il pagamento entro 14 giorni dopo la scadenza, si può ottenere il “ravvedimento veloce”, con solo lo 0,1% di aumento per ogni giorno di ritardo.
Ma in caso si lascino passare più giorni, si incorre nel “ravvedimento lungo” con una sanzione che può aumentare fino al 3,75%. Se si paga entro il secondo anno dalla scadenza, la quota sale al 4,28% dell’imposta originaria. Ma attenzione, se passano più di due anni dall’ultima scadenza senza pagare, la sanzione sarà impietosa: niente ravvedimento e scatta di default il 30% dell’imposta non pagata. Meglio evitare brutte sorprese.
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