Rinnovo patente e patologie, se hai questa cosa da ora non passi più: secchi di documenti finiti nel secchio | Colpiti anche i giovani
Le malattie croniche invalidanti costituiscono un elemento di preoccupazione per le Commissioni mediche locali, rinnovo a rischio per alcune patologie
Esistono situazioni in cui la possibilità di conseguire o mantenere valida la patente di guida non è garantita per tutti. Ogni volta che si viola il codice della strada, ad esempio, si rischia di perdere temporaneamente il proprio permesso di guida per un periodo subordinato alla gravità del reato commesso.
La sospensione è un provvedimento che impedisce al trasgressore di guidare per un periodo determinato, che può durare mesi o anni. La decisione sulla durata della sospensione spetta al prefetto, il quale valuta la gravità dell’infrazione, il danno causato e il potenziale pericolo per gli altri utenti della strada.
Le patenti però non vengono sospese solo a chi commette reati stradali particolarmente gravi. Se il nostro stato di salute non consente di godere delle condizioni psico-fisiche ottimali una guida sicura, potremmo andare incontro a una temporanea sospensione della patente. Questa decisione colpisce persone di tutte le età affette da malattie gravi che potrebbero compromettere la sicurezza stradale.
Dallo specialista alla Commissione medica
La legge su questo è molto chiara: la guida deve essere sicura per tutti gli utenti della strada e l’idoneità alla guida è subordinata alle condizioni di salute psico-fisica di ogni individuo. Non si tratta di un diritto, ma di un dovere verso l’interesse collettivo.
Immaginate per un attimo cosa potrebbe accadere se si permettesse a persone affette da patologie croniche altamente invalidanti di guidare senza alcuna restrizione. Metterebbero a rischio non solo se stessi, ma anche gli altri. Per questo motivo la normativa prevede limiti e controlli stringenti per garantire che il soggetto a rischio possa rinnovare la patente seguendo un iter di controlli da parte di medici specialisti.
Rinnovo per pazienti epilettici
Una delle patologie neurologiche che più preoccupa per la sua insorgenza in modo imprevedibile e repentino è l’epilessia. Da lungo tempo ingiustamente stigmatizzata a livello sociale, è inserita nell’elenco delle patologie che determinano la sospensione temporanea o definitiva della patente. Tutto dipende dal tipo di terapia a cui ci si sottopone e dall’efficacia che questa ha sulla riduzione del numero di crisi.
Un soggetto epilettico che desidera continuare a guidare deve per prima cosa sottoporsi a una visita neurologica dallo specialista. Il medico che prescrive il trattamento dovrà, a seguito dell’esito, emettere un certificato che passerà poi in mano alla Commissione medica locale. Il rinnovo è valido solo per la patente A o B, ma è precluso per quelle C e D. Per confermare l’idoneità alla guida, la visita neurologica deve dimostrare che il soggetto non abbia avuto crisi epilettiche negli ultimi due anni. In questo caso la patente si rinnova con validità di due anni. Se le crisi non insorgono da più di dieci anni, grazie all’assunzione di farmaci, la Commissione può decidere di rinnovarla per quattro anni. In caso il paziente non presenti crisi per più di un decennio in assenza di terapia, allora non dovrà più presentarsi davanti alla Commissione medica per il rinnovo.