Codice della strada, erano 20 anni che non succedeva: dal 27 marzo dovrai pagare anche questo
Le sanzioni stradali sono spesso viste come una forma di “punizione” prevista dal Codice della Strada per coloro che violino le norme del traffico.
Innanzitutto, le sanzioni stradali vengono notificate attraverso il cosiddetto “verbale di accertamento“. Questo documento viene redatto dagli agenti della Polizia Municipale o dalle Forze dell’Ordine, che accertano l’infrazione e identificano il proprietario del veicolo. Il verbale viene notificato al proprietario del veicolo direttamente a casa dell’automobilista o, in alcuni casi, viene apposto sul parabrezza della macchina.
La persona che riceve l’accertamento ha l’obbligo di pagare la sanzione ma ha anche la possibilità di contestarla se ritiene di non aver commesso l’infrazione o se ritiene che la sanzione sia ingiusta. In caso contrario, l’automobilista deve procedere al pagamento della sanzione entro il termine stabilito, altrimenti la multa verrà aumentata di ulteriori interessi di mora.
Le sanzioni stradali, come previsto dalla legge, vengono incassate dai Comuni, che hanno la responsabilità di controllare la circolazione stradale e di garantire la sicurezza dei cittadini. I soldi derivanti dalle sanzioni stradali vengono utilizzati per finanziare servizi pubblici come la manutenzione delle strade, la sicurezza stradale e il trasporto pubblico.
Ma che succede di nuovo nel “reparto sanzioni” del codice della strada a partire dal 27 di Marzo di quest’anno?
Nella particolare situazione socio-economica in cui ci troviamo, l‘inflazione ha spiccato il volo portando con sé un aumento del costo della vita e andando a ritoccare all’insù i prezzi delle materi prime, dei carburanti, delle case, dei finanziamenti. In questo scenario per molti “apocalittico”, anche le sanzioni per la violazione delle norme del codice stradale avrebbero dovuto risentirne.
“Avrebbero” perché il governo ha deciso di tendere una mano ai cittadini italiani, posticipando a dopo il biennio 2023-2024 la rivalutazione delle sanzioni in base ai dati Istat sull’inflazione, mantenendo quindi di fatto invariate le sanzioni pecuniarie recapitate agli utenti delle strade.
Succede però che dopo vent’anni verranno aumentati i costi di notifica postale, ed in particolare le Comunicazioni di Avvenuta Notifica CAN e le Comunicazioni di Avvenuto Deposito CAD frutto della decisone presa da parte dell’Autorità di Garanzia per le Comunicazioni la cui attuazione è prevista proprio il 27 marzo del 2023.
Ai 2,70 euro che ad oggi vengono versati come costi di notifica postale, si dovranno aggiungere a breve 55 centesimi di aumento, che alla fine verranno mitigati di ulteriori 25 centesimi di sconto, portando l’aumento finale al valore pari a 30 centesimi di euro. Non di certo una mazzata visto il congelamento degli aumenti istat sulle sanzioni.