Bollo auto, non va sempre pagato: ti basta avere questa cosa | Migliaia di euro risparmiati
Il bollo auto: cerchiamo di conoscerlo in modo un po’ diverso dal solito, esplorando alcune curiosità e aspetti poco conosciuti di questa tassa automobilistica.
Il termine “bollo” deriva dal latino “bullare”, che significa “sigillare con un bollo“. In origine, infatti, il bollo auto era un timbro in cera applicato sulla carta di circolazione del veicolo per attestarne la regolarità fiscale. E’ stato introdotto in Italia nel 1953 con Decreto del Presidente della Repubblica n° 39, quando l’automobile cominciò a diffondersi sempre più tra la popolazione. Nel corso degli anni, la tassa automobilistica è stata modificata diverse volte, anche a causa dei cambiamenti tecnologici e ambientali nel settore dei trasporti.
Il bollo auto non esiste solo in Italia, ma è presente in quasi tutti i Paesi europei. Tuttavia, le modalità di calcolo e di pagamento possono variare significativamente da Paese a Paese.
Sebbene spesso visto come una tassa ingiusta, ha anche una funzione ecologica. Infatti, il suo importo dipende dalla cilindrata del motore e dalle emissioni di CO2 del veicolo: in questo modo, si incentiva l’acquisto di auto a basso impatto ambientale. Purtroppo, esistono anche dei “furbetti del bollo auto”, ovvero coloro che cercano di evadere il pagamento della tassa automobilistica. Tuttavia, è importante ricordare che l’evasione fiscale è un reato e può comportare sanzioni penali oltre alla cancellazione dal PRA che determina il ritiro da parte degli organi di polizia della targa e del libretto di circolazione, rendendo l’auto inutilizzabile.
Ma ci sono delle categorie di persone che possono svincolarsi legalmente dal pagamento di questa “noiosa” tassa?
Le persone con disabilità riconosciuta sono molto agevolate dalla normativa tributaria e possono godere di numerosi vantaggi non solamente legati all’automobile. Infatti possono godere di detrazioni detrazione Irpef del 19% per l’acquisto di supporti informatici
così come un’Iva agevolata al 4% per il loro acquisto. Medesima percentuale di detrazione per la realizzazione di opere finalizzate all’abbattimento delle barriere architettoniche in casa e pertinenze, oltre ad ulteriori sgravi e aiuti per le persone cieche e sorde.
Ritornando agli autoveicoli, le persone con disabilità grave, ossia non vedenti, sorde, con disabilità psichica o mentale, con grave limitazione di deambulazione oppure con ridotte o impedite capacità motorie, possono ottenere agevolazioni Iva sull’acquisto di un auto (4%), la detrazione Irpef del 19% per l’acquisto della stessa, esenzione della tassa di trascrizione al PRA e, appunto, l‘esenzione del bollo. Affinché si possa godere dell’esenzione, il veicolo deve essere registrato a nome della persona con disabilità o del suo tutore e deve essere stato appositamente adattato alle esigenze della persona stessa. Ad esempio, possono essere ammessi gli adattamenti per l’accesso al veicolo, per la guida e per il trasporto della sedia a rotelle.
È importante sottolineare che l’esenzione permanente del bollo auto non è automatica, ma deve essere richiesta dall’interessato o dal suo rappresentante legale presso l’ufficio tributi dell’ente Regione. La richiesta deve essere corredata dalla documentazione della commissione medica che sancisce lo stato di disabilità della persona e va presentato solo il primo anno ed entro 90 giorni dalla scadenza del termine di pagamento.
Nel caso in cui il disabile possegga più di un’auto, l’esenzione può essere richiesta solo per una di queste e deve essere quindi comunicata la targa all’ente preposto. Una volta ottenuta l’esenzione permanente dal pagamento del bollo auto, la persona con disabilità deve comunque mantenere il veicolo in regola con le altre tasse e assicurazioni obbligatorie.