Multa a 30km/h, succede davvero: la legge lo dice chiaramente
I limiti di velocità sono imposti per garantire la sicurezza delle persone sulla strada e ridurre il rischio di incidenti.
In Italia, i limiti di velocità sono stabiliti dal Codice della Strada, che prevede le seguenti velocità massime consentite:
- 50 km/h in città
- 90 km/h sulle strade extraurbane secondarie
- 110 km/h sulle strade extraurbane principali
- 130 km/h sulle autostrade
- Tuttavia, questi limiti possono essere ridotti in base alle condizioni meteorologiche, alla densità del traffico e alla presenza di lavori stradali.
Le sanzioni per il superamento dei limiti di velocità dipendono dalla gravità dell’infrazione e dal grado di superamento del limite. In generale, le sanzioni possono essere suddivise in tre categorie:
Sanzioni amministrative: quando si supera il limite di velocità di pochi km/h, si può incorrere in una sanzione amministrativa, che consiste in una multa pecuniaria e la decurtazione di punti dalla patente. Le sanzioni amministrative sono meno severe delle sanzioni penali.
Sanzioni penali: quando si supera il limite di velocità in modo significativo, si può incorrere in una sanzione penale, che può comportare l’arresto o la sospensione della patente. Le sanzioni penali sono molto più severe delle sanzioni amministrative e possono avere conseguenze significative sulla vita quotidiana del conducente.
Sanzioni accessorie: in alcuni casi, si possono applicare sanzioni accessorie, come il sequestro del veicolo, la sospensione della patente o il ritiro della carta di circolazione.
È importante sottolineare che il rispetto dei limiti di velocità non solo previene sanzioni e multe, ma soprattutto salva vite umane. Il superamento dei limiti di velocità aumenta il rischio di incidenti stradali, causando danni a persone e beni.
Ti potrai però stupire nel sapere che anche l’andare troppo piano può avere ripercussioni sul tuo portafoglio!
In particolare infatti il Codice della strada stabilisce che la velocità deve essere adeguata alle condizioni del traffico, della strada e della visibilità, e prevede che i conducenti non possono guidare con una velocità inferiore a quella minima prevista per la strada e per il tipo di veicolo. Tale velocità minima è indicata mediante apposita segnaletica.
Infatti, se un conducente guida con una velocità troppo bassa rispetto alle condizioni della strada potrebbe non rispettare l’articolo 142 del Codice della Strade che da la possibilità agli enti proprietari delle strade, di fissare un limite minimo di velocità. Ciò in cui può incorrere il prudente automobilista è una sanzione amministrativa, prevista dall’art. 141 del Codice della Strada.
In particolare, il conducente che guida con una velocità non adeguata alle condizioni della strada può essere sanzionato con una multa da 41 a 168 euro.
La sanzione può essere comminata quindi anche in caso di eccessiva lentezza del conducente poiché crea un pericolo per la circolazione stradale, ad esempio se il conducente guida a velocità molto bassa in una strada a scorrimento veloce.
Nelle autostrade a tre corsie i limiti minimi cambiano a seconda della corsia di marcia: nella prima non ci sono limiti, nella seconda è fissata a 60 km/h, mentre nella terza il limite minimo sale a 90 km/h. I cartelli stradali che segnalano tali valori sono quelli del colore tipico delle autostrade, il verde, e di forma rettangolare. Nelle strade extraurbane principali (superstrade) il limite minimo è di 60 km/h, in quelle extraurbane secondarie il limite scende di 50 km/h., nelle strade urbane arriva a 30 km/h e la segnaletica diventa di colore blu e di forma rotonda.
Si ricorda che questi sono solo i limiti minimi di velocità e che in alcuni tratti stradali, a seconda della segnaletica e delle condizioni del traffico e della strada stessa, possono essere stabiliti limiti minimi più bassi.