Nuova tassa sulle automobili, è ufficiale: si dovrà pagare anche questa

Nuova tassa sulle automobili, è ufficiale: si dovrà pagare anche questa

Ein Modellauto und Münzen vor weißem Hintergrund, Symbolfoto für Preissteigerungen, Benzinkosten und Autokosten.

Tasse automobilistiche

Le tasse automobilistiche sono una serie di imposte che devono essere necessariamente pagate da tutti i proprietari di veicoli.

Queste tasse variano da paese a paese e possono essere utilizzate per finanziare le infrastrutture stradali, i programmi di sicurezza stradale, le politiche ambientali e altre spese del governo.

In Italia, le tasse automobilistiche si suddividono in diverse categorie:

  • Imposta di trascrizione: questa imposta deve essere pagata quando si acquista un veicolo usato. L’importo dell’imposta dipende dal valore commerciale del veicolo.
  • Bollo auto: è l’imposta annuale che deve essere pagata per ogni veicolo immatricolato in Italia. L’importo dell’imposta dipende dalla potenza del motore del veicolo e dalla regione in cui è registrato.
  • Imposta di lusso: questa imposta deve essere pagata sui veicoli di lusso con un prezzo di vendita superiore a 100.000 euro. L’importo dell’imposta dipende dal prezzo di vendita del veicolo.
  • Imposta di circolazione: questa imposta deve essere pagata per i veicoli commerciali che circolano su strade pubbliche. L’importo dell’imposta dipende dalla massa del veicolo e dal tipo di carburante utilizzato.
  • Imposta sulle emissioni: questa imposta è applicata sui veicoli che emettono elevate quantità di inquinanti nell’ambiente. L’importo dell’imposta dipende dalle emissioni di CO2 del veicolo.

È importante notare che le tasse automobilistiche possono variare da regione a regione in Italia e che le esenzioni o riduzioni sono previste per alcune categorie di veicoli, come quelli utilizzati per il trasporto pubblico o per scopi di emergenza o per le auto elettriche e le auto ibride. Quest’ultime infatti godono di particolari agevolazioni fiscali come l’esenzione del bollo per i primi 5 anni essendo veicoli a zero emissione e impatto ambientale.

Cosa si stanno inventando invece i nostri cugini Svizzeri in termini di tassazione sull’elettrico?

E’ notizia di pochi giorni fa che l’erario elvetico sta pensando di aggiungere una nuova tassazione sulle auto elettriche per fare un po’ di cassa visto l’aumento delle vendite delle auto a zero emissioni.

Auto elettriche e ibride plug-in – solomotori.it

Il Consiglio Federale Svizzero ha infatti avviato una verifica e una richiesta di proposta ai vari dipartimenti coinvolti in modo tale da portare alla luce una bozza di progetto già per la fine del 2023.
L’obiettivo dichiarato è quello di poter introdurre questo nuovo dazio a partire dal 2030 e mettere un po’ di ordine all’interno delle diverse fiscalità interne rappresentate dai “cantoni”, i quali operano in maniera totalmente autonoma per quanto riguarda i metodi e i criteri di tassazione delle auto.

Ma perché tale approccio delle autorità svizzere dovrebbe preoccuparci?
Ciò che mette un minimo d’ansia sono i numeri: nel 2021 l’immatricolazione delle auto elettriche ricaricabili (totalmente elettriche BEV  + ibride con ricarica PHEV)  hanno raggiunto la quota del 22,2%, portando il parco auto (elettrico ed ibrido) circolante ad un valore percentuale di 2,4 punti assolutamente paragonabile alla situazione italiana.

Non possiamo escludere quindi che la Svizzera possa essere presa d’esempio e che anche da noi prima o poi una proposta del genere possa essere avanzata, lasciando di stucco tutti quelli che pensavano a lungo tempo di aver un notevole risparmio nell’acquisto di una auto elettrica.