Pedaggi, purtroppo dovrai pagare molto di più: stangata per tutti gli automobilisti | Ecco perchè
La rete autostradale italiana è un sistema di autostrade che attraversa tutta l’Italia e che ci permettere di raggiungere ogni punto della nostra penisola.
La rete è gestita da diversi operatori privati ed è composta da una serie di autostrade, superstrade e tangenziali. Queste vie di comunicazione sono fondamentali per il trasporto di merci e persone in tutto il paese e permettono di raggiungere molte destinazioni importanti in modo rapido e conveniente. La maggior parte delle autostrade italiane richiede il pagamento di un pedaggio, che può essere effettuato in contanti o tramite apposite carte elettroniche.
La concessionaria ASPI, che gestisce circa il 50% dei tratti autostradali (tre mila chilometri di rete) è un’azienda che gestisce una parte della rete autostradale italiana. ASPI è l’acronimo di “Autostrade per l’Italia” e l’azienda è stata fondata nel 2000. Ha la responsabilità di costruire, finanziare, mantenere e gestire una serie di tratte autostradali in tutta Italia. La concessionaria offre anche servizi aggiuntivi, come la gestione dei parcheggi e dei servizi per gli utenti delle autostrade, come ristoranti, aree di sosta e stazioni di servizio. L’obiettivo di ASPI è di garantire un trasporto sicuro e confortevole ai propri utenti, oltre a migliorare continuamente la qualità dei servizi e la gestione delle autostrade.
Cosa è successo a partire dal 1 Gennaio del 2023?
L’aumento dei pedaggi autostradali è un argomento molto dibattuto in Italia. A volte, questi aumenti sono dovuti all’aumento dei costi di manutenzione e gestione delle autostrade, all’incremento delle spese per l’adeguamento alle norme di sicurezza o per l’ampliamento della rete autostradale. Altre volte, gli aumenti dei pedaggi sono legati alla volontà degli operatori privati di aumentare i propri profitti.
Fortunatamente, per il 2023 sono state confermate le aspettative di aumento dei pedaggi autostradali: il governo ha bloccato, inserendo una clausola transitoria nel decreto Milleproroghe, un lungo elenco di richieste di aumento da parte di diversi concessionari, prolungando la proroga di un anno della maggior parte degli adeguamenti tariffari.
Ovviamente non tutti: dalla mezzanotte del 1° gennaio 2023, alcuni degli aumenti sono stati autorizzati da un decreto firmato dai ministri Matteo Salvini (Infrastrutture e Trasporti) e Giancarlo Giorgetti (Economia e Finanze) i quali però affermano di aver scongiurato un aumento del 5%.
Vediamo di seguito in dettaglio gli aumenti:
- Rete Aspi: Aumenti del 2%; si prevede che aumenteranno di un ulteriore 1,34% dal 1° luglio del prossimo anno
- Rete Gavio: Autovia Padana Piacenza-Brescia +9,16%; Autostrade A4 Torino-Milano e A33 Asti-Cuneo +4,30%; Tangenziale est esterna di Milano (Teem) +4,34%
- Per tutte le altre concessionarie, gli aumenti sono stati congelati e se ne riparlerà nel 2024