Autogrill, dopo decenni “non potrai più fermartici a prendere il panino”: la chiusura dal giorno alla notte così | È finita
La sosta all’Autogrill è diventata una vera e propria abitudine per tantissimi automobilisti, non solo in Italia. Ecco cosa è successo
“Stop all’Autogrill”: il punto di ristoro per antonomasia per coloro che percorrono con i propri veicoli lunghi tratti di autostrada è considerato ormai un “must” negli spostamenti dei conducenti di auto e camion. Il clima dopo una notizia di chiusura dell’attività è quello di stupore e smarrimento, poiché pochi sanno che l’Autogrill è un brand a tutti gli effetti e nel tempo è diventato sinonimo di una grande storia imprenditoriale.
Tutto è iniziato negli anni ’40 grazie alla genialità di un giovane industriale di Novara, figlio di un panettiere. Mario Pavesi, proprio il creatore dei pavesini, ideò un piccolo spaccio di biscotti sulla Torino-Milano all’altezza del casello di Novara. Una vetrina per i prodotti creati nella fabbrica di famiglia poco distante.
Quel bar con tavoli e pergolato dopo la fine della guerra, negli anni ’50, diventò con il boom dell’economia (più auto, più camion, più merci, più rifornimenti di benzina) il primo ristoro per gli automobilisti in Italia. La diffusione negli anni ’60 e ’70 fu enorme e negli anni’ 80 arrivo il passaggio a Società per azioni prima della privatizzazione e della quotazione in borsa degli anni ’90. Un successo clamoroso: oggi gli Autogrill assicurano e offrono servizi di caffetteria, gastronomia, intrattenimento e shopping alla “people on the move”.
“L’Autogrill chiude”, ma c’è il lieto fine
Il brand continua nella sua espansione e consolidamento del brand in tutta Italia, ma c’è una vicenda che lo ha visto “vittima” inconsapevole. A Potenza (Basilicata) l’Anas ha infatti considerato abusivi gli accessi all’area di servizio dell’Autogrill mettendo a rischio il posto di lavoro di 16 dipendenti nel Raccordo Sicignano-Potenza. I lavoratori si sono incatenati per protesta davanti alla struttura.
La posizione lavorativa era diventata a rischio, in realtà, anche per altre 24 persone impegnate nel rifornimento benzina e nell’area riservata ad un hotel adiacente. La situazione a fine 2022 si era fatta davvero drammatica e ha coinvolto la politica regionale (assessori, comune di Potenza, Regione Basilicata, costruttori, ingegneri e dirigenti Anas) a tutti i gradi e livelli.
Stava diventando un incubo: dal giorno alla note l’intera struttura era totalmente messa a rischio di continuità a causa delle corsie di entrata ed uscita all’area di sosta, considerate abusive. L’intervento del Prefetto di Potenza Michele Campanaro è stato decisivo: è stato lui a diventare il mediatore della questione di fronte a tutte le parti in causa. Anas, assieme alla gestione dei curatori fallimentari della Lucana Carburanti, ad Autogrill Spa e alla Regione Basilicata, si sta già occupando di tutte le procedure e gli studi di fattibilità per la messa a norma dell’area. Per la gioia dei lavoratori e…degli automobilisti.