Antifurto, se non ti affretti a disattivarlo rischi la sanzione: la multa prevista sfiora i 200 euro
Gli antifurto spesso sono di vitale importanza: fanno la differenza tra l’avere ancora un’auto e averla rubata sotto gli occhi, o la notte mentre dormiamo. Sembra incredibile, ma potremmo rischiare una multa salatissima se ne installiamo uno, o nello specifico uno di un certo tipo. Cerchiamo di fare luce su questa faccenda che appare un po’ oscura e bizzarra.
Uno dei tanti spiacevoli effetti collaterali della pandemia COVID-19 è l’aumento dei furti d’auto, dovuto in gran parte al gran numero di auto abbandonate a causa degli impegni di lavoro e della chiusura delle attività commerciali. Tuttavia, anche se l’anno scorso la gente ha ricominciato a lavorare e a mettersi in viaggio, i ladri d’auto hanno continuato a compiere azioni nefaste in molte parti del Paese, complice la crescente crisi e il caro vita.
Sono queste le principali tendenze che emergono dal “Dossier sui furti di veicoli” elaborato da LoJack Italia, che ha elaborato e analizzato i dati forniti dal Ministero dell’Interno nel 2021, integrandoli con quelli provenienti da trattamenti e rapporti nazionali e internazionali sul fenomeno.
Dopo una battuta d’arresto nel 2020 (anno dei duri lockdown e del blocco della circolazione), i furti di veicoli sono tornati a crescere nel 2021 e anche nel 2022. In particolare, nel 221 sono stati in crescita del (+2%): una cifra incredibile di 104.372 segnalazioni di furto in un anno.
In un contesto simile, è assurdo e forse impensabile di lasciare l’auto parcheggiata, specialmente di notte e in certe regioni d’Italia a forte rischio furto come Campania e Lazio (secondo dati Istat) senza antifurto. I nuovi sistemi sono sofisticati e avanzati, e con GPS e altri sistemi automatizzati possono permettere di rintracciare il veicolo in tempo reale e di darne traccia immediata alle autorità competenti una volta mandata la segnalazione di furto. Perché allora sarebbero vietati determinati antifurto? Scopriamolo di seguito.
Antifurto e multe: è il rumore a fregarti
Uno dei sistemi principali con cui funzionano gli antifurto è l’allarme. Questo in genere è sia visivo (quattro frecce che lampeggiano) che sonoro (una sirena simile a quella delle ambulanze.
L’articolo 350 del Codice della Strada – Regolamento di Attuazione, specifica come devono funzionare gli allarmi sonori di autoveicoli e motoveicoli. In particolare, ci interessano i Commi 1 e 2: 1. Il livello sonoro emesso da apparecchi radio o di riproduzione sonora a bordo dei veicoli di cui all’articolo 155, comma 3, del Codice, non può superare nell’uso 60 LAeq dB (A) misurato a 10 cm dall’orecchio del guidatore con il microfono rivolto verso la sorgente e con il veicolo a portiere e finestrini chiusi, e, comunque, deve essere tale da non recare pregiudizio alla guida del veicolo. 2. L’emissione sonora dei dispositivi di cui all’articolo 155, comma 4, del Codice deve essere intervallata e non puo’ superare in ogni caso la durata massima di tre minuti.
Mentre il comma 1 è più generale e si applica ad esempio a sistemi sonori come radio, autoradio e schiamazzi, il comma 2 è più specifico e regolamenta in modo rigido e inequivocabile la natura sonora degli allarmi degli antifurto. Pertanto, se un veicolo non smette di suonare per via di un allarme, si è automaticamente in contravvenzione e si rischia una multa da 42 a 173 euro.