Non andare più nei distributori di questi marchi, ti fregano I Scoperti dalla guardia di finanza
I prezzi della benzina e del Diesel sono alle stelle, e per molti cittadini è un serio problema che mette a dura prova la possibilità di arrivare a fine mese senza indebitarsi. Molti danno la colpa a svariati fattori come la guerra in Ucraina, il blocco delle importazioni dalla Russia e alle accise. Ma purtroppo c’è anche molta speculazione. Ecco perché bisogna stare attenti a dove si fa rifornimento.
Proprio per l’ipotesi di speculazione sui prezzi dei carburanti, eventualità che si era già materializzata a metà dello scorso anno, è intervenuto il Governo, emettendo un provvedimento tramite Decreto che intima ai distributori di esibire, oltre al cartello del prezzo applicato che è libero (ricordiamo che c’è il libero mercato), anche quello della media nazionale.
In questo modo, un utente ha facoltà di scegliere in base al prezzo indicato. Se è troppo alto rispetto alla media nazionale, è ovvio che c’è qualcosa che non convince ed è giusto che si abbia libertà di scelta in tal senso.
Ma oltre a questo, sono state anche avviate indagini sia da parte della Guardia di Finanza, che da altri enti come l’Antitrust e AGcom, per capire quali distributori stiano violando le leggi del mercato libero.
In particolare, dalle prime indagini è emerso che sono determinati marchi e ad agire scorrettamente nei confronti dei consumatori. Vediamo insieme quali sono i brand sotto esame.
Prezzi benzina e indagini Antitrust: ecco i marchi “sospetti”
L’indagine dell’Antitrust è partita sulla base delle eccessive differenze di prezzo rispetto alle medie nazionali che alcune etichette applicavano ai loro distributori. I brand sotto indagine sono Ip, Eni, Esso, Tamoil e Q8. Gli accertamenti sono appena iniziati e ancora in corso, e potrebbero estendersi anche ad altre compagnie.
Dell’indagine se n’è occupato il Nucleo Speciale Antitrust della Guardia di Finanza, che proprio in questi giorni si stanno occupando dei controlli ai singoli distributori (ovviamente presi a campione per la vastità della distribuzione capillare sul territorio.
I distributori sotto esame sarebbero non solo colpevoli di un aumento eccessivo e ingiustificato dei prezzi, ma anche della mancata trasmissione dei prezzi applicati al portale del Ministero dei Trasporti istituito appositamente per la sorveglianza e la prevenzione sulla speculazione dei prezzi sui carburanti. Il nostro consiglio è pertanto di evitare questi distributori se non espongono sia il prezzo applicato e anche il prezzo della media nazionale, e in ogni caso, per la vostra convenienza in primis, di evitarli a priori se i prezzi sono troppo alti.