Furti d’auto, attento alle autostoppiste giovani I Così ti levano tutto: il trucco è diabolico
I furti d’auto sono sempre stati un problema costante e di difficile risoluzione. Specialmente in tempi di crisi come questo, i furti aumentano e molte più persone si dedicano al crimine. I ladri inventano sempre nuovi modi stravaganti per rubarci l’auto, ma anche i trucchi vecchi come l’acqua calda continuano a essere in voga perché sempre efficaci.
Il furto delle auto genera un business incredibilmente alto per il mondo del crimine, tra l’importazione di auto all’estero cambiando loro documenti e numeri di telaio, e ricettazione di pezzi sul mercato nero smontando le auto pezzo per pezzo. Nonostante i produttori delle auto facciano di tutto per renderle più sicuri e identificabili, per esempio mettendo i numeri seriali su ogni pezzo componente, anche quelli della carrozzeria, i ladri sembrano sempre un passo avanti e in grado di trovare l’escamotage per passarla liscia.
I trucchi più diffusi per soffiarvi l’auto sotto al naso sono sempre gli stessi: il trucco della gomma bucata, la truffa dell’autogrill, la bottiglietta incastrata nella ruota, la truffa dello specchietto o il tamponamento.
Premesso che ci sono anche furti su commissione o predeterminati, e da quelli è quasi impossibile scappare, ma la maggior parte delle volte i ladri escono in cerca di un veicolo da rubare, e scelgono quello più semplice o più conveniente. La differenza può farla anche il soggetto che guida l’auto se il furto è il veicolo preso di mira è in marcia invece che parcheggiato.
E poi c’è la truffa dell’autostop, una tecnica vecchia come l’acqua calda che sembra anacronistica al giorno d’oggi, anche perché in Italia non è più permesso come una volta, e anche se permesso le persone sono diventate più diffidenti. Vediamo in cosa consiste.
Truffa dell’autostop: ecco come riconoscerla ed evitarla
L’autostop era un modo di muoversi molto in voga tra gli anni ’50 e ’70. Ormai può risultare una cosa anacronistica, anche perché ci sono state molte vittime di killer e stupratori tramite questo modo di muoversi, e in Italia è ora vietato nelle strade in cui veniva utilizzato di più, ovvero autostrade e strade extraurbane principali.
Ma come funziona la truffa? In alcuni casi si tratta di donne (spesso giovani e belle) che, dopo essere salite in auto, intimano al malcapitato autostoppista di essere pronte a chiamare i Carabinieri e a sporgere denuncia per tentato stupro o abusi. Spesso, in preda al panico panico, l’automobilista viene sopraffatto dagli eventi e a quel punto scatta spesso la richiesta di riscatto, che può essere monetaria, di beni come orologi, gioielli e prodotti elettronici, o persino di consegnare all’autostoppista l’auto.
Il rimedio consiste principalmente nel non cedere alle moine e nel non farsi intenerire (o forse addirittura ammaliare). Meglio diffidare e passare per egoisti che piangere lacrime amare. Premesso che chiunque può essere un delinquente, donna, ragazza, ragazzo o adulto, diffidate dalle situazioni troppo inverosimili. Una ragazza onesta e poco vestita è improbabile faccia l’autostop, in primis per tutelare la sua stessa incolumità…