Autovelox, quelli fatti così nemmeno li vedi: c’è solo un modo per riconoscerli
Gli autovelox sono una vera e propria minaccia costante per gli automobilisti, specialmente per quelli che vanno sempre di fretta. Possono coglierci di sorpresa e lasciarci senza via di scampo al pagamento di una salatissima multa. Dovrebbero essere sempre ben segnalati ma non sempre è così.
Gli autovelox sono uno strumento di detterrenza contro l’eccesso di velocità che, come sappiamo dalle puntuali statistiche sugli incidenti, ogni anno sono una delle cause maggiori di morte sulle strade. Questo perché uno scontro tra due o più veicoli, o contro ostacoli come guardrail, alberi e muri, ha certamente conseguenze più disastrose per l’integrità dell’automobile e quindi per il conducente ed i passeggeri al suo interno.
Poiché sono uno strumento che deve essere usato per prevenire e non per punire o fare cassa, gli autovelox sono ben regolamentati e devono quindi essere disposti come previsto dal Codice della Strada. Devono essere ben segnalati, con una segnaletica verticale posizionata secondo regole ben precise e ambo i lati della carreggiata in strade a doppio senso e autostrade. Inoltre, devono essere ben visibili.
Infatti, gli autovelox fissi nascosti o quelli mobili posizionati dietro ostacoli che ne oscurano la visibilità (ad esempio dietro a un albero o dietro l’auto degli agenti) non sono legali.
Se però ci arriva una multa a sorpresa registrata con questi strumenti non utilizzati legalmente, il difficile è dimostrare che questa multa sia stata elevata violando le norme del CdS. Ecco perché, se abbiamo un sospetto di essere stati “fotografati” illegalmente, una cosa utile può essere ritornare sul luogo per scattare una foto.
Autovelox non visibili: ecco quando la multa non è valida
Uno dei motivi principali di preoccupazione è il telelaser. Questo tipo di autovelox è praticamente una pistola laser che calcola la velocità dei veicoli in tempo reale su una lunga distanza, quindi è improbabile che venga visto prima della rilevazione. Tuttavia, per un comma scritto sul CdS all’articolo 142, questo non può essere adoperato a più di 600 metri di distanza. Inoltre, il verbale della contravvenzione deve specificare la distanza alla quale è stata misurata la velocità in eccesso al limite.
Oltre a questo, deve essere sempre fornita una prova fotografica che abbini la rivelazione alla targa del nostro veicolo, che può essere visionata su richiesta (solitamente non viene mandata a casa per questioni di tutela della privacy). Se queste tre norme non sono rispettate, e se anche l’autovelox non era stato segnalato tramite la segnaletica prevista, la multa non è valida e può essere contestata con successo.
Un’altra minaccia proviene dagli “speed scanner”, ovvero degli autovelox mobili montati sui parabrezza delle auto delle forze dell’ordine che solitamente sono parcheggiate sul ciglio della strada, ma possono eseguire la rilevazione anche in movimento. Notare questi dispositivi è quasi impossibile, se non a danno fatto. Contestare una multa elevata con tali strumenti è molto difficile se l’autovelox è piazzato secondo le norme e quindi ben segnalato. Il consiglio, pertanto, è sempre lo stesso. Rispettare i limiti. Oltre a non prendere salate multe e perdere punti dalla patente, si rischia molto meno di avere incidenti gravi o mortali.