Automobilisti, è davvero necessario attendere qualche secondo prima dell’accensione? Ecco come stanno le cose in realtà
Quando si prende la patente, molto spesso lo si fa alla maggiore età e le prime guide si fanno insieme ai propri genitori, col foglio rosa su strade pubbliche, o anche senza e da minorenni in strade e private e aree rurali. In queste occasioni, i nostri primi insegnanti ci insegnano cosa è meglio fare e cosa no, nelle operazioni preliminari, a partire dall’accensione del motore. Ma quanto c’è di vero in tutto ciò?
Anche i nostri genitori, del resto, hanno imparato dai loro, e spesso le cose che ci raccomandano sono figlie di quegli insegnamenti, magari giusti ed efficaci a suo tempo, ma poi diventati anacronistici a volte, e inutili altre, per via del progresso delle tecnologie applicate all’automobile. Del resto, si parla di persone che potrebbero aver preso la patente quando “l’aria del motore si tirava a mano”.
Tra queste “regole non scritte” delle procedure da eseguire prima durante e dopo che ci si siede sul posto di guida dell’auto, ce ne sono di valide ed efficaci ancora oggi, e altre che sono più dei falsi miti, le cosiddette “leggende metropolitane”. Quest’oggi ci andremo a occupare di una di queste regole che ci hanno sempre insegnato nel metterci al volante, in particolare, una delle prime cose da fare, ancora prima di accendere il motore.
Secondo questa regola, quando si accende il motore, prima di girare completamente la chiave e avviare il motorino di avviamento, bisognerebbe girare il quadro e aspettare 30 secondo prima di avviare il motore. Lo avrete sentito dire sicuramente, ma chi lo fa? E perché in autoscuola alle guide non ce lo hanno insegnato?
In questo articolo andremo quindi ad analizzare questa regola non scritta, per capire quanto c’è di vero, e soprattutto perché si dovrebbe attendere questo lasso di tempo prima di avviare il motore
Attendi 30 secondi prima di avviare il motore: la motivazione che non ti aspetti
Per avviare il motore, il motorino di avviamento si aziona per generare un impulso elettrico che inneschi una scintilla. Questa fa poi esplodere il carburante nella camera di scoppio e iniziare così a far girare i pistoni. Per far ciò, serve uno spunto molto alto di corrente, che viene fornito dalla batteria dell’auto. Come sappiamo dalla chimica, le reazioni che avvengono all’interno della batteria possono essere influenzate dalla temperatura. In particolare, temperature troppo basse e vicine o sottostanti allo zero termico, rendono più difficoltoso il passaggio degli ioni all’interno delle celle della batteria.
Ne consegue che d’inverno, specialmente nelle partenze a freddo al mattino presto o in piena notte, la corrente di spunto di una batteria è sempre minore rispetto che in piena estate. E questo succede per ogni batteria, anche quelle completamente cariche. E qui possono iniziare i guai, perché se la batteria era già mezza scarica, questa riduzione di capacità di spunto può scaricare ulteriormente la batteria fino a non essere più in grado di avviare l’auto dopo i primi tentativi falliti.
E allora diventa importante, se non fondamentale, riuscire ad avviare l’auto al primo tentativo, cosicché la batteria possa ricaricarsi con l’alternatore una volta che il motore è acceso. Per fare ciò, esistono diversi trucchetti fra cui quello dell’attesa di 30 secondi col quadro acceso. Questo trucco permette alla corrente di iniziare a circolare nei cavi freddi, così da arrivare immediatamente ai contatti che eseguono la scintilla. Diventa però fondamentale e necessario, spegnere tutte le apparecchiature elettriche ed elettroniche prima di fare ciò, come fari, autoradio, climatizzatore e quant’altro. Altrimenti finiremmo per consumare ulteriormente la batteria che è già in difficoltà di suo con le basse temperature.