Una sosta prolungata può costare davvero carissima: ecco dove non dovremmo mai fermarci a lungo e cosa dice il Codice della Strada
Siamo sicuri che ognuno di voi ne ha utilizzata una. In viaggio se ne trovano ovunque e sono zone dove potersi fermare, riposare e calmare, ma anche luoghi utili a qualsiasi tipo di gestione delle emergenze (dal malfunzionamento dell’auto ad improvvise esigenze fisiche).
Stiamo parlando della corsia di emergenza, una sorta di “zona franca” ma con regole chiare e precise da seguire disciplinate dall‘articolo 3 del Codice della Strada. In queste corsie, infatti, ci si può fermare solo in particolari casistiche e l’uso scorretto può portare ogni conducente a sanzioni salatissime, molto più di quanto immaginiamo.
L’esatta definizione è la seguente: “Corsia, adiacente alla carreggiata, destinata alle soste di emergenza, al transito dei veicoli di soccorso ed, eccezionalmente, al movimento dei pedoni, nei casi in cui sia ammessa la circolazione degli stessi”.
Il primo forte richiamo è quello alle emergenze e alle necessità, che siano dei conducenti o dei mezzi di soccorso: la corsia non deve quindi contenere ostacoli fissi e permanenti alla circolazione. Inoltre è vietata la retromarcia o il sorpasso a destra di veicoli fermi sulle carreggiate normali di transito.
E i pedoni? In questo caso l’articolo 3 specifica chiaramente che il transito sulla corsia di emergenza è consentito solo per raggiungere i luoghi destinati alle richieste di soccorso (ad esempio i box “SOS” per richiedere assistenza).
Pochi sanno, invece, la vera curiosità: non è consentita la sosta oltre le tre ore di permanenza. Oltre questa tempistica il veicolo può anche essere rimosso coattivamente (art. 176 comma 6). La sanzione per chi viola questa regola è davvero pesante: sostare senza una valida motivazione sulla corsia di emergenza significa rischiare una multa da 430 euro a 1731 euro, abbinata alla decurtazione di 10 punti dalla patente. Il comportamento viene ritenuto quindi gravissimo e d’intralcio a potenziali emergenze.
Sanzioni salate, ma inferiori a livello economico, per i pedoni che scendono dal veicolo e che percorrono la corsia per motivi non legati al soccorso: la multa in questo caso va da 26 a 102 euro, mentre può raggiungere i 344 euro per un triangolo non posizionato o inserito in modo scorretto.
Tra i comportamenti consentiti c’è la possibilità di utilizzare la corsia d’emergenza per evitare ingorghi autostradali ma solo a partire dal cartello di preavviso posto a non più di 500 metri dallo svincolo. Eccezioni alle regole, invece, sono previste per i conducenti di veicoli adibiti ai servizi autostradali: se necessario potranno effettuare marcia, retromarcia e sostare a lungo in corsia d’emergenza.
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