Ritiro patente, ecco quando possono farlo: Non rischiare | Non fare mai questa cosa
Il Codice della Strada è composto da numerosi articoli che regolamentano la circolazione su qualsiasi tipo di strada e con qualsiasi tipo di mezzo. Ci sono articoli specifici per categorie di persone, autotrasportatori e altri enti con scopi specifici, e ogni articolo contiene le relative sanzioni previste in caso di violazione degli stessi. Ci sono alcune violazioni che comportano il ritiro della patente: ma cosa significa?
Il ritiro della patente avviene quando gli agenti di qualsiasi forza dell’ordine autorizzata, una volta contestata una violazione coerente col codice, preleva la patente togliendola al guidatore. Questo in genere è un provvedimento che precede la sospensione o la revoca, che può variare da mesi o anni.
Nei casi più blandi, l’automobilista che ha subito il provvedimento potrà ritirarla in questura dopo aver scontato il periodo di pena, ma nei casi più gravi per riavere la patente bisogna seguire procedure particolari.
Perdere la patente, anche solo per qualche mese, può costituire un grave problema per molte persone, in primis per chi lavora con essa. Pensiamo a tutti gli autotrasportatori, a chi guida pullman, bus, o chi deve accompagnare i figli al lavoro e vive in zone isolate. Quindi sarebbe bene sapere cosa e quando si rischia in certe violazioni, per evitare di trovarsi in brutti guai per mesi o anni.
Ma quali sono i casi in cui gli agenti possono ritirare la patente dopo aver contestato una violazione? Quelli più gravi li conosciamo tutti, come la guida in stato di ebbrezza, ma ce ne sono alcuni che molti sconoscono e insieme andremo a vederli qui di seguito.
Le violazioni che prevedono il ritiro, sospensione e revoca della patente
Ci sono diversi casi in cui si subisce il ritiro della patente. Il più celebre è sicuramente la guida in stato di ebrezza. La violazione comporta una sanzione amministrativa nella prima fascia, ma diventa penale dalla seconda in poi. Il ritiro della patente avviene in ogni caso, con la sospensione che può variare da 3 mesi a 1 anno a seconda del tasso alcolemico. Idem per la guida sotto effetto di stupefacenti. Sono tutte condotte che provocano numerose morti sulle strade, tant’è che si sta discutendo dell’inasprimento con la revoca a vita.
Guidare con lo smartphone in modo improprio è un’altra violazione che comporta il ritiro della patente, ma solo in caso di reiterazione della violazione. Poi c’è l’eccesso di velocità: anche in questi caso ritiro e sospensione avvengono solo oltre certe soglie di eccesso, mentre per eccessi lievi c’è solo una multa e la decurtazione dei punti.
Infine, gli altri casi in cui è possibile il ritiro/sospensione della patente sono quando questa è scaduta e il titolare viene sorpreso alla guida, e anche in caso di perdita dei requisiti psicofisici per guidare, per esempio quando viene certificata da un medico una patologia incompatibile con la guida, oppure quando si fallisce l’esame medico per il rinnovo della patente.