Incredibile, ma vero: questo oggetto, se presente in auto senza un giustificato motivo, può farci passare dei guai. Ecco di cosa parliamo.
Un oggetto di uso quotidiano dentro l’auto, una giustificazione del suo utilizzo che non regge davanti alle Forze dell’Ordine e alla fine, una super multa. Ad Ivrea, in provincia di Torino, è successo qualcosa di incredibile che dovrà farci molto riflettere, anche se a leggere quanto seguirà scatterà una risata o un sorriso.
Sì, è successo ad Ivrea, ma anche in altre città italiane. La legge lo dice chiaramente e il regolamento del Codice della Strada segue tutto alla lettera: gli oggetti presente in auto non possono e non devono mai essere “armi improprie“. Vediamo cosa si intende esattamente con questa definizione.
Si parla di arma impropria riferendosi a qualunque oggetto capace di arrecare lesioni, come ad esempio corpi contundenti, mazze, tubi, catene, bulloni, sfere metalliche, martelli, spranghe ma anche armi da taglio come coltelli da cucina o accette. Il difficilissimo compito, ossia di interpretare e applicare la legge al caso concreto, è affidato ai giudici, ma c’è molta discrezionalità anche nei controlli su strada. Contano infatti molto le misure dell’oggetto, le caratteristiche, la potenziale pericolosità e la relativa possibilità di recare danno o offendere una persona.
Torniamo quindi ad Ivrea per scoprire qualcosa che rasenta l’assurdo e il drammatico. Un italiano di 66 anni è stato fermato dai Carabinieri nel corso di un normale controllo stradale. Ebbene, nel baule è stato scovato qualcosa che sicuramente non poteva essere lì in quel momento, qualcosa che probabilmente tutti noi potevamo dimenticare in assoluta buona fede.
Il conducente non ha prestato alcuna particolare attenzione, ma le conseguenze della sua dimenticanza sono state pesantissime. “L’ho dimenticato dopo la grigliata con la mia famiglia“, si è giustificato infatti il 66enne quando ha dovuto spiegare perchè un forchettone (in teoria un’arma vera e propria) era posizionato nel portabagagli senza il resto del necessario per il barbecue. Proprio questo ha costretto gli agenti a denunciarlo e multarlo.
L’epilogo è avvenuto in Tribunale dopo qualche mese. Il PM designato a valutare il caso ha chiesto per l’uomo una condanna a sei mesi per porto ingiustificato di oggetti pericolosi. Non ha però voluto sporcare la fedina penale, infliggendo solo una multa. Naturalmente si sprecano sentenze delle Cassazioni, anche controverse, opinabili, ritenute ingiuste da conducenti e automobilisti.
La legge però parla chiaro: “Per gli effetti dell’art. 30 della Legge, sono considerati armi gli strumenti da punta e taglio, la cui destinazione naturale è l’offesa alla persona, come pugnali, stiletti e simili. Non sono considerati armi, per gli effetti dello stesso articolo, gli strumenti da punta e da taglio, che, pur potendo occasionalmente servire all’offesa, hanno una specifica e diversa destinazione, come gli strumenti da lavoro, e quelli destinati ad uso domestico, agricolo, scientifico, sportivo, industriale e simili.”
Calo delle vendite e domanda dei clienti: Porsche considera un'inversione di rotta sul futuro termico…
Siamo alle solite. Mentre si pensava che l’azienda potesse porre un freno ai problemi, arrivano…
Targa falsa: un gioco pericoloso che potrebbe costarti caro. In caso di controlli stradali rischi…
La transizione verso una mobilità sostenibile ha portato all'emergere di diverse soluzioni, tra cui le…
L'accoppiata Hamilton-Newey sembrava destinata a far sognare i tifosi Ferrari. Ma la trattativa si è…
Una novità legislativa che ha sorpreso molti: anche le auto ferme, parcheggiate in garage o…