Autovelox, se hai preso una multa controlla sempre questo piccolo dettaglio: va sempre annullata | Richiedi i tuoi soldi indietro
L’autovelox è uno strumento odiato dagli automobilisti, perché se sbagliamo a superare al limite ci becca in maniera inequivocabile, non lasciandoci scampo dalla multa e dalla sospensione della patente nei casi eccessi clamorosi. Ma non sempre le multe che ci vengono elevate sono legittime e le amministrazioni comunali e locali ci ricamano sopra, vediamo quindi come far valere i nostri sacrosanti diritti.
Gli autovelox sono strumenti elettronici presenti sulle nostre strada ormai da decine di anni. Nel tempo ne sono stati realizzati di nuovi e sempre più tecnologici ed evoluti, come ad esempio il telelaser che è in grado di captare la velocità di un veicolo a grandi distanze, o il tutor, che calcola la velocità media in un dato tratto autostradale eliminando quindi il classico trucco di rallentare in prossimità della fotocamera.
Ma come tutti gli strumenti di tutela della legge stradale, anche gli autovelox sono regolamentati dal Codice della Strada, con addirittura un intero articolo dedicato ai limiti di velocità, all’eccesso di velocità, alle relative sanzioni. Vengono trattati tutti i tipi di strumenti: dagli autovelox fissi a quelli mobili, nonché i più sofisticati tutor e telecomandi (telelaser).
Stando a quanto si legge nel CdS, gli autovelox non possono essere disposti a caso, secondo la discrezione degli agenti, ma vanno posizionati secondo dei criteri precisamente stabiliti. Inoltre, devono essere ben visibili e mai nascosti da ostacoli. Oltre a ciò, la loro presenza deve essere ben segnalata a una distanza adeguata (anch’essa stabilita da un comma), con la segnaletica verticale e orizzontale, e in entrambe le direzioni di marcia per le strade a doppio senso o le autostrade. In particolare, nel caso degli autovelox mobili, la segnaletica verticale dovrebbe essere collocata a una distanza non superiore a 250 metri dal punto di controllo, mentre nel caso degli autovelox fissi la distanza non dovrebbe superare il chilometro.
Purtroppo sappiamo bene che spesso non è così, con gli agenti che nascondono gli autovelox dietro alberi o persino dietro le loro stesse auto messe in orizzontale sul ciglio della strada. Se vi viene contestato un eccesso di velocità con questi presupposti, o senza che fosse segnalato correttamente , avete buone possibilità di contestare la violazione e vincere il ricorso e quindi di non pagare la multa. Per vincere il ricorso, però, potrebbero essere necessarie alcune prove, come fotografate della segnaletica errata o assente, o dell’autovelox non piazzato secondo le regole.
Autovelox: come e quando fare annullare una multa
Per quanto riguarda il telelaser, che non è che una pistola laser che calcola in tempo reale la velocità dei veicoli a grande distanza, questo non può essere utilizzato a una distanza superiore a 600 metri. Se quindi sappiamo bene questo nostro diritto, dobbiamo assicurarci che nel verbale sia indicato, oltre alla velocità in eccesso contestata, anche la distanza alla quale è stata riscontrata. E deve essere allegata anche una prova fotografica, in modo da testimoniare che la velocità rilevata corrisponda a quella del nostro veicolo e non a quella di altri.
Sia l‘articolo 142 del Codice della Strada che la famosa Direttiva Maroni, oltre a numerose sentenze della Corte di Cassazione, stabiliscono che autovelox, tutor e telelaser devono essere annunciati in anticipo ed essere ben visibili. In caso contrario, la multa è nulla. Ci sono poi gli autovelox “scout speed“, installati sul parabrezza delle auto delle forze dell’ordine e in grado anche di rilevare la velocità mentre l’auto è in movimento. Sono impossibili da vedere e questo li pone in oggetto di possibile contestazione, a meno che non ci sia un’adeguata segnalazione. Una differenza di un chilometro è sufficiente per comminare una multa.
La Corte di Cassazione ci viene in aiuto asserendo che ci debba essere una distanza ragionevole tra il cartello e la postazione fissa della polizia, in modo che il conducente possa frenare facilmente. L’autovelox deve infatti essere un deterrente e non un tranello per fare cassa. Impariamo quindi a far rispettare i nostri diritti.