1.732€ di multa e ritiro immediato della patente: non usare mai questo trucco | Lo stanno facendo in tanti
Un trucco molto semplice messo in atto da molti camionisti: ma ne vale davvero la pena, viste le conseguenze? Noi pensiamo di no…
Le forze dell’Ordine non hanno mai mollato un centimetro: sono sempre più rafforzati i controlli relativi ad abitudini sbagliate o illecite alla guida, soprattutto nei confronti di camionisti e autotrasportatori. E come ben sappiamo controlli più serrati significa anche tentativi più ingegnosi di ingannare la legge…
Un autotrasportatore che guida per diverse ore senza riposarsi, tanto per cominciare, rappresenta un pericolo per sé stesso e per tutti gli altri utenti della strada. Per controllare il suo comportamento c’è la cosiddetta “scatola nera”, ovvero il tachigrafo digitale: lo impone il regolamento europeo e naturalmente anche quello italiano. Si tratta della raccolta, analisi, elaborazione e scarico dei dati dei tempi di guida (velocità compresa) e di quelli di riposo dei conducenti.
Quando il tachigrafo o cronotachigrafo digitale non funziona o viene appositamente manomesso si crea una concorrenza sleale nel modus operandi della ditta che sta trasportando la merce. Attenzione perchè le due casistiche sono molto diverse e ci sono differenze molto nette dal punto di visto delle conseguenze e delle sanzioni pecuniarie.
Se infatti il cronotachigrafo risulta rotto o malfunzionante l’articolo 179 del Codice della Strada punisce l’autista con una multa da 849 a 3396 euro e la sospensione della patente di guida da 15 giorni a 3 mesi. Ma cosa succede quando si tenta di alterare i dati dei chilometri percorsi, della velocità su strada o dei riposi obbligatori?
E’ successo a Firenze: ecco le conseguenze quando scoprono il trucco
La sanzione, semplicemente, raddoppia. La base di partenza della multa diventa 1698 euro, ma si può arrivare ad oltre 6700 euro, oltre alla sospensione della patente di guida da 15 giorni a 3 mesi.
E’ quello che è successo pochi giorni fa, esattamente a fine novembre, allo svincolo di Firenze Nord. La Polizia Stradale ha fermato un uomo di 47 anni partito da Milano e diretto a Napoli con un carico di prodotti alimentari. Naturalmente è stato analizzato il cronotachigrafo e i dubbi delle forze dell’ordine sono stati subito tantissimi.
Nell’ottica di valutare tempi di guida e velocità del veicolo i poliziotti hanno scoperto una serie di alterazioni ed anomalie sulla memorizzazione dei dati. Così è iniziato un accertamento approfondito che ha portato alla scoperta di un software decisamente ingegnoso, utile a falsare le registrazioni e “circumnavigare” i dispositivi di sicurezza del camion. In questo modo l’autista era messo nelle condizioni di guidare molte ore in più rispetto a quanto consentito dalla legge.
Le conseguenze? Pesantissime, dicevamo. Sanzione amministrativa di 1732 euro, ritiro della patente e sequestro del dispositivo elettronico. Un danno altissimo per l’autista, ma anche per la ditta per cui lavora, che si ritroverà un autotrasportatore in meno e diversi problemi a livello logistico e organizzativo.